Edito da Rizzoli e da Edizioni Musei Vaticani, il nuovo libro di Alberto Angela ha affascinato il pubblico di tutte le età con la sua freschezza espositiva. Il noto divulgatore scientifico a Dicembre era a Roma per la presentazione del suo libro e Terra Incognita lo ha incontrato. Ecco la recensione del suo elegante saggio, un libro che avremmo voluto a scuola come manuale di Storia dell’Arte.
di Alessandro Moriccioni
«Dottor Angela, buongiorno siamo giornalisti» Gli dico non appena arriva. Lui ci guarda sorpreso, intuisce chiaramente che lo stiamo aspettando da un po’. La gente ci osserva mentre ci avviciniamo. Dario Moretti, l’interprete e curatore delle relazioni con gli autori stranieri, è con me all’incontro. Posa i tre pesanti volumi sul tavolo e li porge ad Alberto Angela per farglieli autografare. «Siamo giornalisti e da buoni giornalisti abbiamo lasciato il libro del direttore per ultimo!» Scherza Dario indicandogli la copia più in basso nella pila. Alberto Angela sorride divertito. «I vostri nomi?» Ci chiede con estrema gentilezza. Dopo aver firmato le copie del suo ultimo libro si presta a delle foto per la nostra testata. Ciò che mi colpisce e che nello stesso tempo mi fa immenso piacere, è vedere quanti bambini e ragazzi stanno con la bocca aperta ed il libro in mano. Alberto Angela è un divulgatore scientifico, di bravura indiscussa è chiaro, ma non è né Harry Potter né un calciatore famoso. Per questo mi stupiscono tutti quegli occhi vispi puntati su Alberto mentre parla con noi. Alla fine mi giro verso di lui e gli spiego che recensiremo il suo libro, questo è il motivo della nostra visita. Mi stringe la mano sinceramente contento per ciò che ho appena detto e conclude rivolto anche a Dario Moretti: «Grazie mille, e Buon Natale!» Come si può immaginare dal commiato riservatoci da Alberto Angela eravamo ancora nel 2013. Mi sono sempre ripromesso da allora di scrivere la recensione promessagli ed ecco che alcuni giorni fa, per puro caso, il cerchio si è chiuso. Ho ricevuto un invito speciale a visitare i Musei Vaticani ed ho ripensato alla gentile accoglienza di Angela. Accoglienza chiaramente percepibile anche nel libro che gli avevamo fatto autografare, il suo Viaggio nella Cappella Sistina, che avevo letto già da un pò. Così proprio al momento di entrare nella Sistina mi ritrovai a cogliere incantato il brusio dei visitatori, obbligati dai custodi a tenere un comportamento sommesso e quasi schiacciati dalla sacralità del luogo. Per la cristianità, almeno, quello è il centro dell’operato di Dio, è il luogo in cui sceglie, attraverso i cardinali nel conclave, il suo rappresentante in terra. Mi ricordai delle meravigliose inquadrature realizzate dalla troupe RAI che era con Alberto Angela in uno speciale condotto proprio da quell’antica sala. E trovai divertente il pensiero che ad aver reso immortale Michelangelo era stata la sua stessa opera, immortale anch’essa. L’opera più grande, più ambiziosa, colossale e che, in qualche modo, sfidava il tempo e lo spazio. Mi resi personalmente conto di quanto le storie bibliche sulla volta e il Giudizio Universale sulla parete attirassero lo sguardo, causando una sorta di trance meditativa e gettando la mia mente in una dimensione parallela a caccia degli infiniti particolari sparsi da pennellate sapienti e maniacali. Forse si tratta dell’opera più grandiosa mai realizzata da un uomo, ma è una questione di punti di vista. Di certo, è un’opera che sopravvivrà per diversi secoli a venire. Spiegare, dunque, in un libro tutte quelle emozioni che si provano solo sotto il peso di tanta meraviglia, è impresa molto difficile. Il tecnicismo arido e insapore uccide l’aspetto mistico e trascendente che quest’opera immensa incarna. Ma Alberto Angela in Viaggio nella Cappella Sistina, è riuscito laddove, eruditi disattenti al pubblico, hanno fallito spesso. Angela è stato in grado di imbrigliare l’atmosfera volatile che si respira solo nella Sistina e che fuori da essa è impalpabile. L’autore prende per mano il lettore come un amico di cui ci si può fidare ciecamente e realizza quello che fino ad oggi mancava alla sterminata bibliografia sistina […] un libro governato da raffinata sapienza didattica e da straordinaria efficacia divulgativa, per dirla con le parole di Antonio Paolucci Direttore dei Musei Vaticani. In effetti la lettura di questo testo non risulta mai pedante, lo si può lasciare a dormire per giorni, ma quando si riprende a scorrere veloci sulle pagine è come riaccendere lo streaming interrotto di uno dei programmi degli Angela. Un vero e proprio documentario di carta. Curato in ogni minimo dettaglio è ovviamente una visione canonica dell’interpretazione michelangiolesca & co. della Sistina. Quindi non cercate rivelazioni sconcertanti, scioccanti, scottanti o altro; non ne troverete. Spesso il successo di un libro non dipende da cosa c’è scritto, ma da come è stato scritto. E’ questo il segreto di questo tour virtuale che si avvale di immagini molto definite, incastonate con l’agile testo in un taglio grafico moderno e adattissimo (più di quanto si creda) ad essere usato come guida in loco, proprio sotto le storie narrate dal genio di Michelangelo. Viaggio nella Cappella Sistina lo si può leggere come preparazione al corpus michelangiolesco e di tutti i pittori che hanno lavorato alla Cappella, oppure si può affrontare dopo la visita per capire meglio ciò che l’occhio ha fissato nella mente. Personalmente, mi rendo conto che aver letto il libro non bastava per recensirlo, dovevo conoscere l’opera. Ora so anch’io quale magia ha affascinato per secoli i visitatori, ed il libro di Alberto Angela è come il grimorio con le formule magiche.