Un’indimenticabile esperienza vissuta

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di Fabio Mancini

All’alba del nuovo millennio che vede l’uomo contemporaneo non più vittima della propria ignoranza, ma protagonista della propria storia attraverso la conoscenza e l’autoconsapevolezza che senso ha parlare del Demonio?
Ma poi, Satana, esiste veramente, oppure è una trovata della Chiesa che serve per incutere timore e assoggettare tante fragili coscienze, come fu a suo tempo la caccia alle streghe?
Lucifero è davvero quell’uomo terrificante come ci viene rappresentato dotato di corna, coda e artigli, armato di forcone e dallo sguardo cattivo? Oppure Lucifero è la sete incommensurabile dell’uomo di possedere il denaro, il potere e il successo?
Che ciascuno dia le risposte che vuole.
Il mio primo approccio con il Principe delle tenebre avvenne nel lontano 1996.
Nell’aprile di quell’anno mi trovavo a Rimini al convegno nazionale del Rinnovamento nello Spirito Santo, come aggregato in uno dei tanti gruppi di preghiera.
Un’amica mi aveva prenotato il posto, poiché gli avevo fatto presente un bisogno personale e anziché rivolgermi ad uno dei tanti maghi o fattucchiere che pullulano le nostre città, mi ero rivolto a lei perché mi era parsa una persona seria ed affidabile e in grado di accogliere la mia richiesta.
Partii con il torpedone, unendomi a persone che non conoscevo.
La cosa non mi preoccupò, poiché volevo risolvere un problema che mi arrecava un peso non indifferente.
Il convegno durava tre giorni, durante i quali ascoltammo testimonianze di conversione, insegnamenti biblici, pregammo assieme e cantammo.
Oltre 50.000 persone accalcate nella fiera di Rimini esaltavano e cantavano all’unisono un solo nome.
Il nome di Gesù, vero Dio e redentore dell’umanità.
Una sera mentre stavamo rientrando presso la pensione a bordo del nostro torpedone, cantavamo gli allegri canti religiosi del Rinnovamento, quando d’un tratto fummo interrotti da una voce inumana, bestiale, che con un tono rabbioso e spaventoso ci intimò di smetterla di nominare quel Nome.
Inizialmente pensai ad uno scherzo. Mi alzai dal posto per vedere chi fosse per dargli una risposta spensierata.
Ma quell’agghiacciante voce proseguì accusandoci di essere degli stupidi e ordinò di stare zitti.
Il silenzio irreale dei presenti, mi bloccò per qualche istante il respiro.
Ebbi paura.
Il sacerdote che guidava il gruppo, ordinò all’autista di parcheggiare il pullman davanti ad una chiesa, perché così le nostre preghiere avrebbero avuto maggior effetto.
Ebbi nuovamente paura.
L’autista parcheggiò davanti al sagrato di una chiesa, mentre il sacrestano stava chiudendo i battenti.
Poi pregammo con molto fervore, finché il sacerdote non ci disse che potevamo riprendere la strada.
Una volta passato il timore, individuai la persona che aveva emesso quella terribile voce.
Era una graziosa donna, esile, che accompagnata dal marito, ignorava cosa fosse nel frattempo accaduto, in quanto posseduta.
Provai compassione per quella graziosa donna e per suo marito che da anni sopportava un dolore così grande.
Non ho la presunzione che crediate al mio racconto, né che vi convertiate al cristianesimo.
La mia è solo un’indimenticabile esperienza vissuta.