Editoriale di Terra Incognita Magazine n.11
di Andrea Somma
Il rientro dalle ferie solitamente porta con sè tante novità. Non sempre queste novità, purtroppo, sono del tutto positive. Se da una parte è con sommo piacere che annuncio la pubblicazione della prima puntata del format “Pillole di Terra Incognita”, dall’altra mi trovo a constatare, con grande rammarico, che una trasmissione di grande professionalità e serietà è stata chiusa per motivi inspiegabili. Mi riferisco a “Rebus. Questioni di conoscenza”, programma trasmesso su Odeon TV e presentato dall’amico Maurizio Decollanz.
Di questi tempi, accendendo la televisione, è impossibile non incappare in reality show o trasmissioni semplicemente deprimenti per l’intelletto umano. E’ sconfortante notare come nel mare della mediocrità che invade sistematicamente non solo il tubo catodico, ma anche la carta stampata e la rete, non ci sia più spazio per una voce indipendente ma autorevole in grado di affrontare tematiche complicate e controverse, sempre con le solide basi della scienza e della seria ricerca. Tre anni di trasmissione e di interesse sempre crescente (basta girare per la rete per constatare la notorietà di questo splendido programma) non sono stati sufficienti a garantire un futuro ad un format televisivo ottimamente realizzato. Si preferisce così favorire programmi di divulgazione scientifico-storica puramente superficiali, che mirano allo scoop sensazionale basato su castelli di sabbia, piuttosto che sostenere quello che dovrebbe essere il motore di qualunque tramissione scientifica che si rispetti: la ricerca oggettiva.
Oltre a manifestare la solidarietà di tutta la redazione di Terra Incognita a Maurizio ed a tutti i suoi collaboratori, approfitto di questo spazio, che nessuno può togliermi, per ricordare ai nostri amici il link diretto a tutte le puntate di Rebus. In questo archivio potrete vedere tutto il fantastico lavoro che la redazione ha svolto in questi anni. Sarà possibile approfondire una vasta gamma di argomenti poco dibattuti o troppo spesso affrontati in maniera superficiale in altri contesti.
In tutti questi anni Rebus ci ha impartito una lezione importantissima: la verità è l’obiettivo, la ricerca è il mezzo per raggiungerlo. Questa è la filosofia che muove Terra Incognita sin dalla sua nascita, ma è anche quella che ha mosso, e sono certo continuerà a muovere, Maurizio ed i suoi collaboratori. Vorrei quindi chiudere questo breve editoriale con una frase cara al nostro amico: “Capire e conoscere. La verità ci muove, qualunque essa sia” nella speranza di poterla nuovamente udire, quanto prima, direttamente dalla sua voce.