La storia di Nina Kulagina, casalinga russa dalle straordinarie doti psichiche
di Debora Avola (Supernova 82)
Nina Kulagina (1926 – 1990) era una donna nota come casalinga russa dotata di capacità psichiche che ha suscitato grande rumore in campo parapsicologico, e che ancora oggi spacca le opinioni in questo campo in merito alla sua posizione. Sono innegabili le testimonianze in merito alle sue capacità, ma le viene contestata, su una buona fetta, la veridicità degli esperimenti effettuati, ritenendo che si trattasse di giochi di prestigio ben architettati. Tuttavia, è da ricordare che questa donna dovette mantenere un’identità fittizia per un lungo periodo di tempo e che, probabilmente, ciò che è stato possibile contestare e che il CICAP stesso ha dichiarato come illusioni e giochi di prestigio, non sia altro che quello che le è stato concesso di dimostrare in pubblico, magari, per non destare troppa attenzione su qualcosa che nemmeno oggi è del tutto chiaro.
Nina Kulagina aveva solo 14 anni quando i nazisti assaltarono Leningrado. Assieme al padre, al fratello e alla sorella dovette prendere parte all’Armata Russa e prestando servizio in prima linea nel Tank T-34 come operatrice radio, distinguendosi al punto da diventare sergente maggiore. Fu ferita dal fuoco dell’artiglieria ma è riuscita a recuperare e poi, stabilitasi dopo la guerra, si sposò ed ebbe un figlio.
Nina sosteneva di essere stata sempre consapevole dei suoi “poteri psichici”. Alcune testimonianze affemavano che fosse in grado di vedere le cose mentalmente all’interno delle tasche delle persone, e che fosse stata capace di identificare le malattie dei degenti incontrati durante il periodo di guerra, attraverso un’immagine della malattia che appariva nella sua mente.
In particolare, si raccontano alcuni episodi. Una volta, Nina era particolarmente arrabbiata e, camminando verso un armadio nel suo appartamento, una brocca che era riposta al suo interno si spostò improvvisamente cadendo e frantumandosi a pezzi sul pavimento. Pian piano iniziarono ad avvenire diverse cose. Ad esempio, luci che si accendevano e si spegnevano diventando come animate e che in qualche modo sembravano essere attratte da lei. Si comprese subito che fosse un’attività di poltergeist anche se la Kulagina era consapevole che questo fenomeno proveniva da lei stessa e che era in grado di controllarlo.
Nel 1964, mentre si trovava in ospedale reduce da un esaurimento nervoso, Nina passò molto tempo a cucire. Secondo i resoconti medici che sono stati pubblicati, si scriveva con stupore che fosse in grado di raggiungere il suo cestino da lavoro e di scegliere il colore del filo senza bisogno di guardarlo. Sono stati contattati parapsicologi locali e l’anno successivo, quando lei si riprese completamente, accettò di prendere parte a vari esperimenti. Dalla Kulagina è risultato che poteva apparentemente ‘vedere’ i colori con le dita. Ci sono casi in cui la donna ha anche avuto straordinari poteri di guarigione. Poteva, si è detto, guarire le ferite semplicemente tenendo la mano sopra di queste. Questo, in particolare, è stato testato da scienziati russi. Anche la psicocinesi e i suoi risultati sono stati così notevoli, che per un periodo si mantenne in segreto la vera identità della donna, che per molti anni fu obbligata ad utilizzare lo pseudonimo di Nelya Mikhailova. Quali sono stati questi notevoli risultati, tuttavia, non è mai stato esattamente dichiarato.
Alcune abilità della Kulagina la vedevano seduta a un tavolo e, fissando un piccolo oggetto, ad esempio una scatola di fiammiferi o un bicchiere di vino, riusciva a farlo muovere senza toccarlo. Queste capacità non affioravano immediatamente, necessitavano in qualche caso ore di preparazione, che, come gli scettici hanno evidenziato, non favorivano la possibilità di analizzare delle dimostrazioni rigorosamente controllate. Per spostare gli oggetti con il potere della sola mente aveva compreso che doveva prima di tutto eliminare tutti gli altri pensieri dalla testa; gli investigatori che tenevano d’occhio tali esperimenti, hanno affermato che quando la sua concentrazione arrivava all’apice, avvertiva un forte dolore alla spina dorsale, e la vista le si offuscava. Nina si è allenata molto praticando duramente queste capacità, puntando a massimizzarle, e fu presto in grado di muovere fiammiferi, penne stilografiche e aghi della bussola.
Uno dei primi scienziati ad interessarsi alla Kulagina fu il biologo Edward Naumov. In un primo test, i cui dettagli sono imprecisi come al solito, rovesciò una scatola di fiammiferi su una panchina; Nina avvicinò le mani su di loro, tremando per lo sforzo. Improvvisamente, tutti i fiammiferi si spostarono insieme sul bordo della panca, e caddero al pavimento.
Alla fine degli anni ’70, un attacco cardiaco molto forte obbligò Nina Kulagina a diminuire le proprie attività. Secondo il rapporto del dottor Zverev, il suo battito cardiaco era irregolare, aveva un livello molto alto di zuccheri nel sangue ed il suo sistema endocrino aveva dei disturbi. Nel lungo periodo soffrì di dolori agli arti, mancanza di coordinazione e capogiri.Inutile sottolineare lo scetticismo del CICAP in proposito, sostenitore della tesi secondo cui la Kulagina si servisse di fili e che molte sue dimostrazioni non fossero altro che giochi di prestigio e che altri scettici, inoltre, dichiararono che durante il periodo della Guerra Fredda l’URSS avrebbe potuto enfatizzare le capacità della donna per superare gli USA nel “prestigio” in materia paranormale.
Sta di fatto che questo è uno di quei casi in cui la confusione e l’impossibilità di una certezza assoluta o sul vero o sul falso sia tutt’ora indefinibile data la poca chiarezza in merito agli esperimenti effettuati in un periodo storico realmente particolare.