Estratto del capitolo 3 del libro “La molteplicità dell’uno” scritto da Alessandro Marcon.
Fede o logica?
Il mistero dell’esistenza, il mistero della vita, il mistero della morte, sono questi gli interrogativi ai quali l’uomo ancor oggi cerca di dare una risposta.
Innumerevoli filosofi hanno speso milioni di parole e molte religioni sono nate e sono morte senza trovare una risposta definitiva e concreta, ma è proprio in esse che l’uomo ha sempre cercato un conforto dalle sofferenze di quest’esistenza terrena.
Molteplici sono state le dottrine predicate dai profeti d’ogni razza e popolo il quale, prendendo esclusivamente come suo l’insegnamento d’ogni singolo profeta, se ne appropriò, ergendosi ad unico detentore della “Verità”.
Quello che sembra nessuno abbia mai voluto voler capire è che la “Verità” è una ed è la medesima che predicavano tutti i profeti e, se hanno reso manifesta la loro parola proprio in quel luogo e a quel popolo, non per questo il loro insegnamento non deve considerarsi universale poiché, quali esseri umani, in un luogo dovevano pur manifestarsi! Fu così che ogni popolo, credendosi unico depositario della “Verità”, cominciò a propagare la parola del suo profeta e l’insegnamento, passando di bocca in bocca, cominciò ad essere cambiato ed interpretato secondo gli usi ed i costumi delle popolazioni che l’accolsero. Nacquero così scismi e varie correnti religiose e si perse ad ogni passaggio un po’ della parola originale. Per questo ci troviamo di fronte a molteplici, a volte contraddittorie, interpretazioni di un medesimo insegnamento.
Esistenza oltre la morte. L’evoluzione dell’energia madre
Le energie dell’uomo
Gli argomenti che saranno trattati in questo capitolo sono apparentemente complessi. Chi ad essi non s’è mai avvicinato prima d’ora, non si lasci prendere dagli immediati dubbi che certi termini o concetti gli potrebbero far sorgere. Tutto è collegato da un filo ed i vari “nodi” si scioglieranno a mano a mano che s’andrà avanti con il discorso e se avrete la costanza di seguirlo fino in fondo, allora potrete trarre le vostre conclusioni.
Di là da quanto predicato dalle Religioni, vediamo per ora quali possono essere le prove oggettive della persistenza di una qualche forma d’energia senziente dopo la morte del corpo fisico.
Per cui, come prima il nostro corpo era sensibile alle energie fisiche, ora il nostro spirito sarà sensibile alle energie “eteriche”: ogni corpo risponde e reagisce agli stimoli dell’ambiente con il quale è compatibile.
Spero che questo punto sia risultato abbastanza chiaro, perché è servito da introduzione per l’esposizione di un pensiero che ha preso molto piede in oriente, ma che è tuttora molto osteggiato sia dalla scienza sia dalle Religioni occidentali: la reincarnazione.
Le vie della vita
All’inizio, quest’Universo, con tutta la sua massa e tutta la sua energia, era concentrato in un’infinitesima zona di spazio-tempo.
Naturalmente la concentrazione di una tale massa (che si sarebbe evoluta in miliardi di miliardi di stelle) in quella minima frazione di spazio, provocò una situazione molto particolare nella “materia” costituente. Ma, in quella fase del nostro Universo, non sarebbe neanche esatto chiamarla materia. Essa era infatti una sorta di coacervo di plasma ed energia in cui erano potenzialmente presenti tutti i costituenti dell’Universo, ma non ancora espressi nella loro momentanea forma e consistenza attuali. Questa massa, vista l’enorme pressione alla quale era sottoposta doveva necessariamente avere una temperatura elevatissima. Inoltre, un tale concentramento di massa in uno spazio così ristretto, doveva portare questo “Uovo Primordiale” o “Nucleo Primevo”, ad assomigliare molto strettamente ad un buco nero: un oggetto stellare chiuso in sé stesso, non rilevabile all’esterno in altro modo se non a causa delle forti interferenze gravitazionali, anche se parlare d’osservatore esterno sarebbe, in questo caso, un eufemismo. Ma un buco nero, nonostante le sue doti del tutto peculiari, avrebbe anch’esso una sua massa critica, raggiunta la quale s’innescherebbe un velocissimo processo di destabilizzazione.
La ruota delle esistenze
In tutte le religioni è presente il concetto di Trinità: Padre, Figlio e Spirito Santo – Brahma, Shiva e Vishnu – Iside Osiride e Horus ed altre ancora. Esse vogliono in ogni caso essere una rappresentazione delle diversificazioni dell’Energia Madre, rappresentata dal Padre. Questa, una volta divisasi dalla matrice energetica primeva, dette origine alla sua controparte fenomenica, ossia il mondo materiale, rappresentato dal Figlio, in quanto generato dall’Unità Primordiale Indifferenziata. Ma, la Controparte Fenomenica, per potersi manifestare quale espressione dell’Unità Generatrice, ha bisogno di una forma di energia che funga da contatto e catalizzatore tra i due e ne possa quindi permettere la manifestazione, dal livello più sottile a quello più denso. Ed è quest’ultima energia che è rappresentata dallo Spirito Santo.
Esso quindi rappresenterebbe l’Energia espressiva dell’Assoluto. Ed è questo concetto che si vuole raffigurare nella figura del triangolo.
Lo stesso concetto è stato rappresentato simbolicamente anche con la forma piramidale. In essa, infatti, il vertice rappresenta l’Unita Generatrice esso, lungo il lato, si scinde dapprima in due, a rappresentare la dualità dell’Universo, quindi si chiude in basso tramite il segmento di base che, unendo le due linee, rappresenta l’Energia che le riunisce nell’equilibrio sviluppando, nel quadrato della base, la rappresentazione simbolica della manifestazione a livello materiale e il tutto, proporzionalmente, è inseribile nel cerchio, simbolo dell’infinito ed eterno ciclo nel quale il Tutto è inserito.
Dall’espressione fenomenica di questa unitarietà originaria, furono emanate un infinità di particelle energetiche, che chiamerò, per essere in sintonia con la terminologia usata nella citata “Dottrina Segreta”, monadi.