Il 21 giugno, nel giorno dell’anniversario della scomparsa della piccola Azzurrina, si sono svolte nuove indagini presso il castello di Montebello sotto la guida del ricercatore Daniele Gullà.
di Michele Morettini
(Si ringrazia Michele Morettini e gli amici del sito “Dal tramonto all’alba” per la concessione dell’articolo e delle fotografie)
La ricerca al Castello di Montebello a cui abbiamo partecipato attivamente il 21 Giugno 2011 insieme a Daniele Gullà, Mattia Mascagni e Marino Fantuzzi è stata estremamente interessante, sia dal punto di vista delle tecnologie utilizzate, che dal fronte delle metodologie applicate. Il rigore della ricerca scientifica affiancato al sottile mondo delle percezioni extrasensoriali: oramai questo è un connubio che solo i più ostinati negazionisti non riescono ancora ad accettare. In questi ultimi anni le indagini al Castello di Montebello hanno fornito oggettivi parametri di studio e hanno contribuito ad accrescere il bagaglio di conoscenze sul mondo della ricerca di Confine, molto probabilmente anche quest’anno tutti i parametri monitorati, le foto/video acquisizioni multispettrali effettuate e i dati acquisiti ci aiuteranno a fare un passo avanti in questo tipo di indagini. Sostanzialmente, la ricerca è stata suddivisa in diverse parti: nel pomeriggio mediante l’utilizzo di una sofisticata apparecchiatura, un geo-radar, il ricercatore Daniele Gullà è riuscito a mappare il sottosuolo all’interno e all’esterno del castello di Montebello, così da georeferenziare cavità o passaggi segreti non conosciuti. L’idea è stata quella di verificare se particolari cavità artificiali potessero essere ricondotte a possibili “camere segrete” sconosciute alla storia, che potessero spiegare in qualche modo la misteriosa scompara di Azzurrina. I rilievi effettuati hanno prodotto moltissimi risultati che saranno analizzati e divulgati prossimamente dal ricercatore.
Successivamente, Mattia Mascagni e Marino Fantuzzi grazie alla loro particolare sensibilità extrasensoriale hanno effettuato esperimenti di psicoscopia ambientale (aiutati anche da altri sensitivi simpatizzanti del gruppo di ricerca), ovvero hanno cercato di mettersi in rapporto con l’ambiente per cercare di acquisire determinate informazioni che fanno riferimento alla “storia” di quel luogo.
L’esperimento è sfociato in un vero e proprio contatto sensoriale “real-time” con presunte ed indefinite energie senzienti; mentre il gruppo di sensitivi effettuava questo tipo di esperimento, il nostro gruppo di ricerca (composto dal sottoscritto, Michele Morettini e da Stefania Ferrari) effettuava riprese fotografiche ad ampio spettro (UV-B – Visibile – Near IR) e rilevazioni riguardo possibili fluttuazioni del campo elettromagnetico (effettuati anche da Leea, una collaboratrice del gruppo di Daniele Gullà); Daniele Gullà invece mediante l’utilizzo di un nuovo apparecchio appositamente realizzato per lo studio e la rierca nel campo Metafonico, cercava riscontri in relazione al fenomeno delle voci elettroniche (l’utilizzo di questa nuova apparecchiatura sembra aver dato esiti molto interessanti). Anche in questo caso tutti i dati riguardo i parametri geo-fisici raccolti, le riprese fotografiche effettuate, le considerazioni dei sensitivi e le registrazioni effettuate con l’attrezzatura EVP saranno studiati e incrociati, cosi da poter avere un quadro generele sull’esperimento condotto. Dopo una breve pausa serale, il gruppo di ricerca si è dedicato alla vera e propria ricerca di “Azzurrina” e dei fenomeni a lei connessi. Sono state montate telecamere ad infrarossi ad alta sensibilità con tanto di sorgenti di radiazione infrarossa in vari punti del Castello, compreso il famoso vano di azzurrina. Alle telecamere in ogni punto sono stati montanti microfoni professionali, cosi da acquisire in contemporanea parametri video e audio. All’interno del vano di Azzurrina il nostro gruppo di ricerca ha effettuato rilievi statici sulla fluttuazione termica (mediante sensore termico interfacciato ad un personal computer) e geo-elettro-magnetica (mediante un TriField Natural EM meter).
Una volta posizionata tutta la strumentazione e attivati tutti i sensori di acquisizione è stato tentato un esperimento mai realizzato prima: è stata mandata in filodiffusione una musica nei pressi del vano di azzurrina, musica che rievoca fedelmente le musiche del 1300, addirittura suonata con strumenti simili a quelli dell’epoca. Il concetto è stato quello di immettere nell’ambiente un suono fedele a quello che si poteva udire all’epoca, cercando cosi di “eccitare” il contesto energetico PSI e verificare la risposta dell’ambiente stesso mediante le strumentazioni attivate.
Infine è stato tentato un ulteriore esperimento: il gruppo di sensitivi riunitosi nel cortile, ha effettuato nuovi esperimenti di percezione extrasensoriale ambientale, anche in questo caso sono state fatte fotografie ad ampio spettro e registrazioni con l’attrezzatura psicofonica.
Possiamo sicuramente affermare che abbiamo avuto la possibilità di partecipare ad una serata dove l‘eccellenza della ricerca parapsicologica Italiana trova il suo “habitat” migliore, un luogo dove le fenomenologie paranormali, se studiate con il dovuto rispetto e il naturale senso critico, non si fanno mai attendere. Questo articolo vuole solo documentare sommariamente le fasi di indagine realizzate, prossimamente i risultati saranno ampiamenti diffusi, sia tramite i nostri canali divulgativi ma sicuramente anche da quelli dei media nazionali. Personalmente ringrazio sinceramente Mattia Mascagni, Daniele Gullà e Marino Fantuzzi per aver invitato la nostra Associazione ad un evento cosi importante.
Ringraziamento a cui si associa anche la redazione di Terra Incognita per la splendida opportunità di partecipare ad una giornata così intensa e molto interessante.