Intervista esclusiva ad Eric Frattini, autore de “Le spie del Papa”
di Andrea Somma e Alessandro Moriccioni
Traduzione dallo spagnolo Massimo Garofalo (www.rockshock.it)
Roma è la città più visitata al mondo. Ogni giorno migliaia di turisti ne affollano le piazze e le strade con l’intento di portarsi a casa più frammenti possibili della sua immensa storia, nel poco tempo disponibile in una vacanza. Roma è l’unica città al mondo abitata sin dalla sua fondazione e da circa 2.700 anni ospita genti d’ogni genere e uomini d’ogni dove. E nasconde segreti che i milioni turisti che accorrono per visitare il Colosseo o la Basilica di San Pietro nemmeno sospettano.
E’ in questa splendida e terrificante città che si accentra il potere della più diffusa religione di origine mediorientale; il Cristianesimo. Qui si insedia il Papa, capo di questa enorme congrega. Qui nasce lo scontro tra scienza e fede (inaudito in altro contesto), qui sorge l’istituzione che, con la sua scia di terrore, ha seminato morte e distruzione persino nelle lontane Americhe. Sotto la croce di San Pietro nasce la Santa Inquisizione. Il maggior esponente di questa infame polizia ecclesiastica fu Papa Pio V, al secolo Michele Ghislieri che, convinto dai suoi stessi metodi di poca clemenza, decise di fondare un suo servizio spionistico. Col tempo, e con gli omicidi, si susseguirono le missioni dei suoi evanescenti agenti tanto da meritare dai servizi segreti esteri il titolo di “Entità” nonostante quello originale fosse il più calzante “Santa Alleanza”.
Dalle spie del Papa fu salvata la vita del primo ministro israeliano Golda Meir, condannata ad una fine poco invidiabile per mezzo di un camioncino equipaggiato con dei razzi ed orientato verso il suo aereo. Dunque non si tratta di una vecchia reliquia appartenente ad un passato cinquecentesco, dal quale certamente arriva. Il servizio segreto vaticano è, come diceva Simon Wiesenthal, “l’organizzazione meglio informata e più potente del mondo”.
Eric Frattini, amico di Terra Incognita, giornalista e docente universitario spagnolo, ha pubblicato il suo nuovo libro “Le Spie del Papa” da pochi mesi anche in Italia. Nel volume ritorna alle vicende già descritte nell’Entità; l’autentico best seller nel quale narrava la storia del servizio segreto del Vaticano sin dalle sue origini. Ma, a differenza del testo precedente, in questo nuovo libro ha voluto soffermarsi sulla vita di alcuni agenti che con le loro azioni hanno maggiormente contribuito a cambiare il corso della storia, non solo di quella europea.
Da Davide Rizzio impiegato presso la corte di Scozia ai tempi di Maria Stuarda ed Elisabetta I, a Michel Joseph d’Herbigny che a capo del Russicum assicurava la sopravvivenza del cristianesimo nella Russia comunista. Spie in Inghilterra, in Francia, nel Reich Tedesco, contatti con il Mossad. Insomma il Papa aveva occhi ed orecchi dappertutto, ogni Papa.
Il volume di Frattini è un crescendo di azione tanto da sembrare un “The Bourne Identity” della Chiesa Cattolica. Eppure si tratta di fatti reali e per niente romanzati. Per questo prende il lettore di sorpresa, incollandolo alla lettura dalla prima all’ultima pagina. Alla fine la visione che si è sempre avuta sulla storia degli ultimi ‘500 anni sarà completamente diversa. Completamente dissipate saranno le ombre che, sino ad ora, oscuravano fatti e personaggi legati al mondo politico e religioso di tempi che per generazioni anche noi in qualche modo abbiamo vissuto. Nei racconti dei nostri padri o dei nostri nonni, infatti, emergono figure come Pio XII o Giovanni XXIII, non più semplici Papi ma capi indiscussi della più potente organizzazione della terra, capace di deviare a piacimento il corso della storia. Ecco spiegato il motivo per il quale prima di ogni decisione i grandi del mondo si recano in Vaticano. Ad Eric Frattini va certamente il merito di aver svelato tutto questo. Con la sua puntuale capacità d’infrangere il muro del silenzio, il velo del segreto, ha regalato al pubblico un pezzo di storia destinato a sparire con tutti i suoi protagonisti come una di quelle cartelle con su scritto Top Secret che non verranno mai lette da alcuno.
Proprio per sottolineare l’importanza della pubblicazione di questo testo di oltre duecento pagine, abbiamo voluto intervistare Eric anche per chiedergli per quale motivo fosse tornato a parlare dell’Entità, della quale eravamo convinti fosse stato detto oramai tutto quanto.
Con la sua pronta disponibilità Eric Frattini ha risposto alle nostre domande, ecco cosa ci ha detto in merito a “Le Spie del Papa” e ad altri suoi lavori in corso d’opera.
Intervista ad Eric Frattini
Terra Incognita: Come presenteresti il libro al tuo pubblico italiano?
Eric Frattini: Le Spie del Papa è un libro che descrive i volti e fa i nomi degli uomini e delle donne che compongono la lunga storia del servizio segreto papale. Questo libro dimostra come storie e situazioni differenti abbiano indotto molte persone a compiere missioni di spionaggio al servizio del Papa in carica. Molti lo hanno fatto per fede e altri … no.
T.I.: Un lettore de “L’entità” cosa troverà di nuovo ne “Le spie del papa”?
E.F.: Quando scrissi l’Entità mi accorsi che, per motivi di spazio, molte storie personali rimasero fuori dal libro. Ho così deciso di concentrarmi sulle più interessanti e di riunire le vite di quelle spie che, nei cinque secoli di operazioni sotto copertura del servizio segreto vaticano, più hanno attirato la mia attenzione.
T.I.: Come è stato accolto questo tuo secondo libro in Spagna?
E.F.: Ha venduto molto bene, però è considerato più come una sorta di “appendice” de L’Entità piuttosto che come libro vero e proprio. Curiosamente fino ad ora il successo maggiore l’ha avuto in Polonia e Portogallo, dove è stato rispettivamente per dieci e cinque settimane nelle classifiche dei libri più venduti.
T.I.: La Chiesa ha avuto qualche reazione particolare?
E.F.: La Santa Sede, la Chiesa o il Vaticano non confermano o smentiscono niente di niente, né condannano né approvano. Preferiscono non esprimersi. Preferiscono tenere in segreto la loro opinione dato che così facendo le cose sono sempre andate bene per oltre duemila anni di storia. Direi finché il Conclave è (rimarrà) un segreto. Fino al pontificato di Paolo VI anche il protocollo di sepoltura di un Papa era un segreto. Fino a Giovanni Paolo II i casi di pedofilia riconducibili a uomini di chiesa sono stati secretati, fin quando la stampa ha cominciato a portarli alla luce del sole. Come vedete, in Vaticano tutto è segreto e in questa maniera le cose hanno funzionato molto bene. Curiosamente, quando è uscito l’Entità in Italia il Vaticano non ha avuto alcuna reazione. Ho solo ricevuto una chiamata dalla Conferenza Episcopale Italiana per invitarmi a prendere un té a Roma al fine di mostrarmi le novità della nuova Banca Vaticana. Non hanno minimamente fatto cenno ai loro servizi segreti e al fatto che avessi pubblicato un volume di 500 pagine sulla loro storia. Erano invece preoccupati dell’immagine che il mio libro offriva dello IOR. Invece in Spagna la Chiesa ha redatto una lettera di condanna nei confronti del mio romanzo “El Laberinto de Agua”, che sarà pubblicato in Italia nei prossimi mesi da “L’editoriale Nord”. Nel libro metto in dubbio il fatto che Pietro fosse effettivamente il prediletto di Gesù, oltre al fatto che Giuda fosse un traditore. La Santa Sede? Chi la capisce è bravo!
T.I.: C’è un aneddoto in particolare legato alla tua ricerca ed alla stesura del libro?
E.F.: In realtà devo confessarvi che il nucleo principale di questo libro è il frutto delle mie ricerche svolte ai tempi de L’Entità. Per quel libro ho raccolto molti documenti, molti di più di quelli che poi ho effettivamente usato. Ad esempio, mi sono imbattuto nel testamento di Siffrein Louis Joseph de Salamon, la spia di Pio VI in Francia, prima della sua morte nel 1810. E stato davvero un caso strano.
T.I.: Tra le venti spie descritte, ce n’è una che ti ha colpito particolarmente? E se sì, perché?
E.F.: Senza dubbio Nicolas Estorzi, che operò per l’Entità durante e dopo la Seconda Guerra Mondiale. Lo chiamavano “il messaggero”. E senza dubbio l’arcivescovo, ora cardinale Luigi Poggi, capo del gruppo di spie durante il pontificato di Giovanni Paolo II, ovvero durante il periodo più attivo de l’Entità. Riuscì a creare una efficace e cordiale intesa per fermare il comunismo, intesa tra la CIA, l’MI6 e l’Entità. Poggi attualmente vive a Vicenza.
T.I.: Pensi che i tuoi due libri sul servizio segreto vaticano abbiano avuto qualche ripercussione sull’Entità stessa, considerato che ne hai svelato l’esistenza ed i segreti al grande pubblico?
E.F.: L’Entità non è cambiata né mai cambierà per colpa di un giornalista che pubblica un libro su di questo argomento. E’ dal 1566 che opera allo stesso modo e, in verità, con molto successo. Di sicuro non cambieranno per il mio libro. Il mio volume L’Entità, nel tempo, verrà dimenticato mentre il servizio segreto papale continuerà ad esistere.
T.I.: In Spagna è in uscita il tuo nuovo libro “Los papas y el sexo” che arriverà in Italia verso maggio. Puoi anticiparci qualcosa?
E.F.: E’ in corso la traduzione in otto lingue, italiano compreso. In Italia uscirà per i le edizioni “Ponte alle Grazie”. Al momento preferisco non anticipare nulla su questo libro, però di sicuro per gli italiani sarà una sorpresa scoprire le avventure amorose di Giovanni Paolo II, o la polemica con la Francia sulla presunta omosessualità di Paolo VI, o il documento firmato da Giovanni XXIII che ordinava che i casi di abusi su minori da parte di sacerdoti dovessero rimanere segreti o, ancora, la quantità di suore e sacerdoti puniti da Ratzinger per abusi sessuali. Ratzinger condannò anche un sacerdote quando scoprì che ogni domenica celebrava Messa in un’associazione di gay e lesbiche di fede cattolica: l’attuale Papa lo cacciò dalla Chiesa. O il caso di un Vescovo per la Congregazione per il Clero che a Roma di notte usciva per cercare relazioni sessuali con altri uomini. O il caso di una suora espulsa dalla Chiesa quando Ratzinger scoprì che frequentava un centro di sostegno psicologico per adolescenti, dove cercava di aiutare le ragazze a superare il trauma causato da un aborto. Oppure il caso di un sacerdote, protetto da Giovanni Paolo II e Bernard Law, accusato di aver violentato centinaia di bambini. Nel mio libro fornisco anche un link per vedere come fu strozzato all’interno di una prigione federale. E nel mio libro, ovviamente, non dimentico di fare nomi e cognomi.
T.I.: “Le spie del papa” e “Los papas y el sexo” sono i primi due volumi nati dalle tue ricerche sul Vaticano. Quanti libri prevedi di scrivere e cosa dobbiamo aspettarci nel prossimo futuro?
E.F.: In linea di principio, questo è l’ultimo saggio che scrivo. Vorrei dedicare tempo ai romanzi, dopo il successo di ‘El Laberinto de Agua’, che sarà tradotto in undici lingue. Ora sto scrivendo il prequel di ‘El Quinto Mandamiento’, pubblicato in Italia da “Punto d’Incontro” e ‘El Laberinto de Agua’, che rappresentano le origini del male dei miei romanzi, il malvagio Cardinale August Liènart. Il romanzo inizia a Strasburgo nell’agosto 1944. La sua uscita è prevista in Spagna a cavallo tra la fine dell’anno e gennaio 2011. La verità è che un romanzo è molto più rilassante rispetto a un saggio. Quando finisco un saggio come L’Entità o ‘Los Papas y el Sexo’ sono psicologicamente esausto. Devo infatti controllare continuamente tutte le note a piè di pagina, le citazioni bibliografiche e la verifica costante di tutte le mie affermazioni. E’ un lavoro estenuante. Per un romanzo tutto ciò non è necessario. Posso inserirvi ciò che voglio e nessuno può avere da ridire; la cosa divertente è che l’Opus Dei in Spagna si è fissato contro il mio romanzo ‘El Laberinto de Agua’, al punto da mandarmi una lettera ufficiale.
T.I.: Prima de “L’Entità” hai scritto tantissimi libri di successo sui servizi segreti nel mondo. “Le spie del papa” sarà l’ultimo volume su questo argomento o hai in mente qualcos’altro di simile?
E.F.: I miei romanzi annoverano molti di quei saggi sui servizi di ‘intelligence’. Forse vi e’ sovrabbondanza di documentazione e ciò a volte e’ un problema. Benché io non scriva su quell’argomento, ho rapporti con i servizi segreti. Attualmente faccio parte del gruppo di consiglieri di Bruxelles per la creazione del futuro Servizio di Intelligence Europeo (SIE). Sto tenendo senza sosta conferenze sull’argomento e sul terrorismo islamico e sto facendo continui viaggi per trattare quest’argomento. Lo scorso Ottobre ho passato dodici giorni in Iraq con le unità statunitensi. La prossima settimana santa farò un viaggio in Israele per trattare ancora lo stesso argomento. Benché io non scriva su questo tema, ho comunque diversi punti di contatto con esso.
T.I.: C’è qualcosa di particolare che ci tieni a dire al pubblico italiano?
E.F.: Semplicemente di godersi i miei libri passando dei bei pomeriggi invernali durante la lettura, magari con una tazza di cioccolata calda, vicino al camino o a una stufa e trovare piacere nei miei libri. E’ questa la ricompensa più grande per uno scrittore.
T.I.: Insieme a questa intervista prenderà il via anche il concorso legato al “Le spie del papa” che regalerà 5 copie del libro a 5 fortunati lettori di Terra Incognita.
E.F.: Cari amici italiani, mi auguro che con la lettura del mio libro ‘Le Spie del Papa’ vi appassioniate alle avventure di questi personaggi che, seppur nell’ombra, hanno fatto parte della nostra Storia. Sappiate anche che mentre starete leggendo il libro, le spie papali saranno in azione in Paesi come il Venezuela o la Cina, o magari da qualche parte in Africa, perché il Vaticano … considera segreto tutto ciò che non è sacro. Un grande abbraccio a tutti…