I templari americani

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di Nicoletta Travaglini

Era l’alba del 1300 quando un nobile gallese, forse un principe, partì verso l’ignoto con il fine di allargare i propri domini. La sua flotta composta da una decina di navi scomparvero nel nulla, o così credettero i loro contemporanei, quando il nobile e la sua armata navale non fecero più ritorno.
Una leggenda afferma, invece,  che essi sbarcarono in qualche punto del Nord America o, secondo altre fonti nel Sud America. Questo fatto potrebbe avere qualche fondo di verità, poiché alcune tribù indiane del sud degli Stati Uniti, hanno tratti somatici simili agli europei; ciò venne documentato dall’ “abile  pennello” del pittore George Catlin, che attraversò nell’Ottocento i territori indiani della “Grande Pianura” immortalando i volti di questo fiero e antico popolo.
 Catlin affermò che se si ammette l’arrivo dei bianchi in questi posti, essi di sicuro penetrarono attraverso il Missisipi, ma con il passare del tempo e nonostante la loro strenua resistenza, siano stati soprafatti dagli indiani e gli unici superstiti furono coloro che si integrarono con gli autoctoni, tramite unioni matrimoniali.
Se il principe gallese partì in cerca di gloria altri uomini, nello stesso periodo, partirono per mare, con la speranza di sfuggire alla nera ala della morte, essi erano i Cavalieri del Tempio.
Era il 13 ottobre del 1307 quando Filippo IV, detto il bello, emise un mandato di cattura contro tutti i templari che si trovavano sul suolo francese.
Erano in quindicimila circa i cavalieri Templari che trovavano  in Francia in quel momento e furono arrestati e i beni dell’Ordine confiscati.
Quel 13 ottobre cadeva di venerdì e da allora che si cominciò a considerare infausta quella data. Appena emesso l’ordine di cattura, alcuni templari presero il mare, dal porto de la Rochelle, e solo coloro che riuscirono a imbarcarsi nella confusione seguita agli arresti poté salvarsi.
Alcune fonti non confermate, sostengono che tra i tanti tesori posseduti dai templari vi fossero anche mappe antiche e misteriose, avute da società segrete orientali con i quali erano entrati in contatto; in queste mappe vi erano indicate le vie verso nuove terre forse le Americhe.
I bianchi, quindi, che giunsero negli Stati Uniti non furono gli uomini del Galles bensì i templari.