di Alessandro Moriccioni
Nel 2003 ci recammo assieme ad Alessandro Marcon, capotecnico della soprintendenza del Ministero dei Beni Culturali, a Calvi dell’Umbria. Dovevamo accordarci con l’ex sindaco e girare alcune scene nella Sala Consiliare del Palazzo Comunale. Fu così che venimmo catapultati nella storia.
Trovammo infatti il Primo Cittadino alle prese con lo svuotamento di una cripta della Chiesa Antica di Calvi. Con un largo sorriso ci invitò a scendere l’instabile scala a pioli e a mescolarci con gli operai per assistere alle fasi dello scavo. Ci calammo nel sotterraneo della chiesa dalle cui polverose pareti spuntavano ossa frammentate e crani incrostati risalenti almeno all’anno milleduecento.
Ci guardammo attorno ed esaminammo alcune ossa dissepolte. Infine, senza aver ricevuto alcun preavviso, notammo con stupore ciò che era stato scoperto. Uno splendido affresco in stile bizantino, probabilmente un santo, decorava quella sinistra tomba. Ci avvicinammo senza credere ai nostri occhi. La figura sembrava voler uscire con tutte le sue forze dalla prigione che l’aveva occultata per centinaia d’anni. Noi, cittadini ben vestiti, poco ci adattavamo a quel quadretto archeologico, ma lo spirito era lo stesso del nostro accogliente ospite di Calvi.
Oggi il documentario girato nelle occasioni che seguirono, è stato rimontato ed è attualmente in postproduzione. Abbiamo voluto che questo filmato divenisse la prima puntata di Terra Incognita – Gli enigmi della storia, forse, perché mai dimenticheremo l’esperienza condivisa da quell’uomo con due ragazzi appena conosciuti. L’esaltante esperienza di una scoperta di grande interesse storico, archeologico e religioso.