La storia di uno di un personaggio controverso e delle sue celebre profezie sotto ipnosi
di Debora Avola (Supernova 82)Edgar Cayce (Hopkinsville, 18 marzo 1877 – Virginia Beach, 3 gennaio 1945) nacque in una fattoria del Kentucky, non era nè brillante, nè illustre, la sua carriera scolastica si concluse con le scuole elementari. A vent’anni , mentre svolgeva la professione di fotografo, si ammalò perdendo inesorabilmente la voce, impiegando oltre anno per riottenere un sibilo; demotivato per l’insuccesso delle cure mediche, seguì il consiglio di un amico , che lo accompagnò a una seduta di ipnosi. Questo amico fu testimone, assieme all’ipnotizzatore, di un fatto straordinario. Cayce parlando col medico, disse che sarebbe stato più facile se si fosse autoindotto il sonno, poichè era in grado di farlo. Il medico acconsentì e, non appena fu in “catalessi” , Edgar, persona totalmente disinteressata allo studio e alla lettura di qualsiasi libro – figurarsi dell’anatomia umana – , fece una descrizione e una diagnosi precisa del suo problema, al pari di un professionista con in mano la radiografia della sua gola. Diede poi delle indicazioni all’ipnotizzatore, che doveva continuare a ripetergli, mentre si trovava in trance, in merito a nozioni sul flusso sanguigno, al rilassamento delle corde vocali e all’apertura delle arterie per ripristinare l’ossigenazione. E così a ruota libera il medico le ripeteva, mentre lentamente Cayce, risvegliandosi, aveva recuperato totalmente la voce per la prima volta dopo un anno.
Inutile dire che la voce di un uomo che “mentre era nel sonno aveva i poteri”si sparse velocemente; subito infatti, fu sommerso da richieste di ammalati che imploravano il suo aiuto. Inizialmente Edgar rifiutò, ritenendosi del tutto inadeguato a prestare soccorso a tutte quelle persone, poichè privo di qualsiasi preparazione medica; inoltre non aveva alcun ricordo cosciente di quello che diceva o di ciò che accadeva durante l’ipnosi, e di come riusciva a a guarire.
Iniziò così una lunga serie di “letture” mediche; Cayce incontrò di rado i suoi clienti. Riceveva molte lettere che la moglie Gertrude gli leggeva mentre lui era steso sul divano in catalessi, per cui si preparava allentando la cravatta e sciogliendo le stringhe delle scarpe. La donna gli riferiva le sole informazioni di cui Edgar aveva bisogno per la lettura, consistenti nel nome e cognome, indirizzo del soggetto e luogo preciso in cui lui o lei si trovavano nel momento in cui si effettuava la lettura. Quando Cayce era pronto per iniziare pronunciava le parole: “Sì, abbiamo il corpo”.
Nel 1923, mentre svolgeva l’attività di fotografo, conobbe Arthur Lammers, un tipografo appassionato di metafisica, del senso della vita, dell’Aldilà, la natura dell’anima umana e così via. Chiese a Cayce di potergli porre delle domande mentre lui si trovava in catalessi, ed ebbe così iniziò una serie di “letture di vita” in cui Cayce forniva informazioni sulle vite passate dei “clienti” in una chiave metafisica del tutto estranea alla sua impostazione di cattolico protestante.
E fu per lui davvero un periodo difficile, di estremo conflitto con quello che lui credeva di sapere e quello che invece affermava con sicurezza in quello stato dormiente. Infine però le sue letture lo indussero alla fede nella reincarnazione e a comprendere che tutte le religioni più grandi del mondo recavano, ciascuna nel loro nocciolo, gli stessi principi di base. Non rivendicò mai alcun merito di quello che diceva, ma affermava di stare semplicemente accedendo alle informazioni contenute nella mente inconscia dei suoi soggetti e nell’Archivio Akashico, costituito dalle memorie e dalle storie collettive infinite, custodite nell’Aldilà, di ogni pensiero, momento, parola ed evento nel ciclo che chiamiamo eternità. Edgar Cayce continuò a lavorare molto e a condurre una vita modesta, rifiutandosi di arricchirsi per le sue doti, morì il 3 gennaio 1945 in Virginia, indebolito da un colpo apoplettico a causa del troppo lavoro.
Lasciò 14.000 letture in cui erano incluse questioni mediche, cenni sulla reincarnazione, sulla metafisica, sulle meditazioni e sui sogni, predisse l’inizio e la fine della Prima e della Seconda Guerra Mondiale, nel 1939 la morte dei due Presidenti Franklin Roosevelt (1945) e John Kennedy (1963), entrambi nell’esercizio delle loro funzioni, nel 1935 predisse l’imminente catastrofe in Europa che avrebbe coinvolto la Germania, l’Austria e il Giappone e, infine, il rischio di una Terza guerra mondiale “in Libia, e in Egitto, ad Ankara e in Siria; nei bracci di mare intorno alle aree sopra l’Australia, nell’Oceano Indiano e nel Golfo Persico”.
Credeva alla civiltà di Atlantide, dicendo che prima o poi sarebbe riemersa dalle profondità oceaniche.
Su previsioni riguardanti gli sconvolgimenti cataclismatici della Terra disse che il Giappone e il Nord Europa sarebbero scomparsi improvvisamente e che i grandi laghi sarebbero esondati e avrebbero ricoperto la maggior parte del Midwest, mentre le regioni meridionali di California e Georgia sarebbero sprofondate. Inoltre a metà degli anni ’30 sostenne che il centro magnetico del mondo sarebbe cambiato radicalmente durante il 1936 e che l’asse di rotazione terrestresi sarebbe mosso in un qualche momento del 1998.Nonostante quello che ho elencato e che colpisce per la precisione, molte delle profezie contenute nelle letture di Cayce, però, non si avverarono.
Ciò che mi lascia pensare è la sua volontà di rimanere un uomo umile nel suo modo di vivere, e mi fa tendere all’idea che fosse realmente soggetto a delle capacità paranormali di cui mai si fece vanto ma che pose al servizio degli uomini e della Conoscenza.