Alla scoperta delle divinità degli antichi Sumeri
di Debora Avola (Supernova 82)
Gli Anunnaki risalgono alla mitologia sumerica, così come noi nella nostra sentiamo più vicina quella greca (Zeus, Apollo, Era, ecc) ed erano l’insieme degli dei sumeri, più tardi anche della tradizione assiro – babilonese. Li definisce il termine Anunna, reso poi in akkadico come Anunnaki/Anunnaku e costituivano un’assemblea con a capo An, il dio del cielo. Tale assemblea era composta da sette supremi, di cui facevano parte i quattro principali dei creatori (An, Enlil, Enki, Ninhursag), con l’aggiunta di Inanna, Utu e Nanna e di 50 dei minori, detti anche Igigi.
Così come noi li intentiamo, sono quindi degli dei appartenenti a ciò che noi chiamamo Mitologia, ma se è vero che molte corrispondenze della mitologia si trovano in dei come Zeus e in luoghi come Atene, è molto probabile che l’interpretazione di Zecharia Sitchin possa avvicinarsi a una versione corrispondente se non medesima a quello che sono stati gli Anunnaki.
Sitchin diceva che gli Anunnaki, che vengono definiti dei, sono alieni provenienti dal Pianeta Nibiru, e a loro è attribuita con molta probabilità l’evoluzione veloce dell’uomo e, in particolare, della civiltà sumerica. Quando il pianeta Nibiru giunse nel punto della sua orbita più vicino alla Terra fu inviata una prima spedizione di esseri viventi capeggiata da Enki, un nome che ricorre spesso nella mitologia dei Sumeri. I luoghi scelti furono la Valle del Nilo, la Valle dell’Indo e la Mesopotamia.
E’ raro sentire parlare dettagliatamente della civiltà Sumera, nonostante questo popolo abbia lasciato una chiara traccia della fonte della loro elevata conoscenza. Sono state ritrovate decine di tavolette di argilla e in esse si parla di una storia accaduta 240.000 anni fa, ovvero in quella fascia di evoluzione dell’uomo collocata nell’ “Età dell’Oro”. E’ impressionante vedere la descrizione di queste tavolette del sistema solare, dei pianeti, sia dal punto di vista numerico che dal tipo di ambiente (nonchè dal fatto che descrivessero i pianeti in modo sferico, nonostante il resto del mondo abbia creduto che la terra fosse piatta fino prima della scoperta dell’America.)
Tutto comincia nel 1849, quando Sir Herry Layard coronò il suo sogno di archeologo, riportando alla luce Ninive, capitale dell’Assiria. in quelle rovine furono ritrovate 25000 tavolette di argilla, nonchè la Biblioteca del re assiro Assurbanipal. in queste tavolette sono contenute informazioni di importanza vitale per quella civiltà scomparsa.
Gli scavi che seguirono fecero riaffiorare città quali Lagash, Nippur, Shuruppak, Ur, Eridu, città vere e proprie , ma attribuite alla mitologia così come noi lo ritenevamo per le città dei nostri “dei greci”; quindi stiamo parlando della solita questione, in cui il tempo cancella le tracce delle cose e il tutto viene relegato dai secoli in uno scenario mitico.
Libri molto importanti sono venuti alla luce tra cui “L’epica di Gilgamesh”, “Il Libro di Enki”, “Atra Asi” e tavolette di argilla per centinaia di migliaia contenenti informazioni relative alla conoscenza davvero rilevanti. Dagli studi su questi reperti pare che la civiltà Sumera sia apparsa sui luoghi mesopotamici dal nulla, a un tratto.
La loro scrittura cuneiforme, la conoscenza cosmogonica e cosmologica che avevano, rende veramente complesso l’enigma da risolvere circa la loro natura, perchè sono un caso isolato a confronto di civiltà con forme di prescritture totalmente diverse, per non parlare del tipo di conoscenza posseduta.
Insomma, esistono i reperti, e anche dalle tavolette in cui venivano raffigurati i pianeti, ben 240.000 anni fa, perciò gli Annunnaki effettivamente sono esistiti, affermare il contrario è voler non vedere l’evidenza dei fatti.