Lo scorso settembre, un temporale si è abbattuto sulla città di Alatri (FR). La pioggia è penetrata nelle stanze dell’ex Pretura, attualmente Ufficio del Giudice di pace, site al primo piano del Chiostro di San Francesco, in piazza Regina Margherita.
Attraverso i muri e il pavimento, l’acqua è penetrata nei sottostanti ambienti del chiostro tra cui il cunicolo dove si trova l’ormai celebre e misterioso affresco con il “Cristo nel labirinto”. L’acqua ha allagato il cunicolo ma, peggio ancora, è colata lungo le pareti sull’affresco del “Cristo nel labirinto” e sul resto dell’apparato iconografico.
Per alcune settimane sia il Comune di Alatri che la Soprintendenza ai Beni Storici, Artistici ed Etnoantropologici del Lazio hanno affermato che gli affreschi si erano soltanto bagnati e che non c’era nulla di cui preoccuparsi. Ma il chiostro e il cunicolo erano stati chiusi e nessuno, tantomeno gli organi di informazione. poteva entrare per verificare la situazione.
Finalmente, questo fine settimana, il chiostro è stato riaperto al pubblico e osservatori indipendenti si sono recati al chiostro per vedere le condizioni dell’affresco.
L’esito è stato dei peggiori. Purtroppo l’affresco che, ricordiamolo, è unico al Mondo, ha subito notevoli danni. Non bisogna essere tecnici per rendersene conto. Anche un occhio non esperto ma che ha visto l’affresco (o le sue fotografie) dopo il restauro può notare i danni e le lacune provocate dall’acqua. Appare sensibilmente scolorito. Inoltre, la circonferenza nera più esterna del labirinto, nella parte alta, vicino al soffitto, di fatto non esiste più. Non si riesce a capire se il colore è stato tolto dall’acqua, oppure si è staccato l’intonaco oppure è stata coperta da concrezioni saline o calcaree. In diverse parti dell’affresco si notano numerose macchie giallastre prodotte dall’acqua colata sopra. In vari punti il colore sembra essere scomparso. La sezione affrescata del cosiddetto “velarium” ha riportato anch’esso danni e lacune. In alcuni punti le decorazioni vegetali e i simboli sono ridotti ormai a macchie informi di colore.
Ma ciò che più preoccupa sono i numerosi rigonfiamenti dell’intonaco affrescato. Sembrano dei bubboni pronti a scoppiare. Se ciò avvenisse e l’intonaco si staccasse e/o sbriciolasse, l’affresco con il “Cristo nel labirinto” sarebbe perduto per sempre.
È evidente che ci sono responsabilità di chi aveva ed ha l’onore di tutelare l’affresco. Anche perchè è emerso da articoli stampa che già la scorsa estate l’acqua piovana era penetrata nel cunicolo e sull’affresco. Ma non è stato preso alcun provvedimento. Vale la pena di ricordare, che per il restauro dell’affresco con il “Cristo nel labirinto”, sono stati spesi oltre 100.000 euro stanziati dal Ministero, ovvero dalla Repubblica Italiana. Soldi di tutti i cittadini italiani, di tutti noi. Per non parlare delle decine di migliaia di euro spese dal Comune di Alatri (FR). Ma non è questo il momento delle polemiche. Quello che noi chiediamo è che si intervenga subito per mettere in sicurezza il cunicolo del chiostro di San Francesco e l’affresco con il “Cristo nel labirinto”.
Pertanto, invitiamo tutti ad inviare e-mail educate al Comune di Alatri – Ufficio Cultura e alla Soprintendenza a Roma, con le quali si chiede un immediato intervento finalizzato a salvare, prima che sia troppo tardi, l’affresco con il “Cristo nel labirinto”.
Ecco gli indirizzi e-mail a cui inviare l’appello:
Soprintendenza ai beni Storci, Artistici ed Etnoatropologici del Lazio sbsae-laz@beniculturali.it
Comune di Alatri – Ufficio Cultura e Turismo culturaeturismo@comune.alatri.fr.it