Angeli – 25/01/2008

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di Alessandro Moriccioni

Roma, 25 Gennaio 2008

Igor Sibaldi durante la conferenza
Igor Sibaldi durante la conferenza

A circa un anno di distanza dalla conferenza di Sigismondo Panvini, autore de Il Tempo della Fine, che organizzammo grazie alla collaborazione dell’Associazione Elysium, ci siamo ritrovati in Via dei S.S. Quattro ad assistere all’incontro con il teologo Igor Sibaldi, noto al grande pubblico per essere stato l’autore di validissimi saggi quali La Creazione dell’Universo, Il Frutto Proibito della Conoscenza, Il Codice Segreto del Vangelo, L’Arca dei Nuovi Maestri ed il suo ultimo Libro degli Angeli.
Sibaldi coniuga la psicologia pura con la cabala e la mistica ebraica riconoscendo all’energia umana individuale un ruolo di primaria importanza nell’evoluzione del singolo in relazione alla massa. L’uomo, a seguito di traumi specifici avvenuti in periodi ben precisi, di cui Sibaldi rintraccia persino le singole date, si raggomitola su sé stesso smettendo di considerare la parte più profonda e caratterizzante del proprio essere. Questo Io, che generalmente scompare, è il bambino gettato nel pozzo che tornerà, se non accettato, a devastare la vita di ognuno, impedendo l’elevazione e la risoluzione dei blocchi energetici identificati attraverso l’analisi dei Chakra. Tutto questo, già noto alla scienza dai tempi di Wilhelm Reich, viene espresso attraverso il sapiente utilizzo del mito comparato di cui Sibaldi è maestro indiscusso. Come Carl Gustav Jung e Aldo Carotenuto, egli invita il lettore a comprendere attraverso l’inconscio collettivo umano, cristallizzato nei miti di tutto il mondo, la parte bambina che chiede solo di essere accettata e di tornare a far parte integrante dell’individuo adulto, che solo attraverso questa prospettiva diviene realmente padrone e responsabile di ogni sua azione e situazione. Egli avverte l’ascoltatore che questo percorso non è affatto facile ma che si tratta di una via di sofferenza inevitabile per lo sblocco dei livelli energetici e per la conseguente maggior consapevolezza di sé.
L’erudizione di Igor Sibaldi è indiscutibile e l’identificazione dell’angelo e della tipologia del carattere espressa nel già citato Libro degli Angeli, mostra la forza di un autore che non ha timore di utilizzare in psicologia termini esoterici antichi, ideati per spiegare concetti e simboli d’introspezione psicologica ai non iniziati.

Da sx Somma, Sibaldi e Moriccioni
Da sx Somma, Sibaldi e Moriccioni

Angeli dunque, non come espressioni iconografiche ma concettuali, di una capacità umana di risolvere i conflitti interni del sé e di ascendere alla conoscenza dello stato di illuminazione, diremmo noi. L’Angelo, ancora, sarebbe per Sibaldi la via che conduce oltre il deserto, ciò che si è e si deve superare se non si vuole che la non accettazione di sé arrivi a provocare gli scompensi energetici descritti da Reich ed, infine, una morte inutile o atroce (autodistruzione).
Riconosciamo in questo spirito la mancanza piena del senso di colpa, come arma, e del giudizio. Ogni caratteristica individuale è importante al fine di una sinergia che comprende anche tutti gli altri uomini e l’interazione tra essi.
Situazioni ben diverse si sono riscontrate, e si riscontrano a tutt’oggi, in materia psicologica sin dai tempi di Sigmund Freud e di Melanie Klein.