“Andate tutti al diavolo, io ve lo avevo detto”. H.G. Wells, l’uomo che inventò il domani

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Storia di uno dei più importanti e visionari scrittori della fantascienza mondiale

di Debora Avola (Supernova 82)

Era una serata trascorsa ad una festa quando, ad un certo punto, H. G. Wells (così si firmava), si isolò improvvisamente. Una signora che lo aveva notato gli chiese cosa stesse facendo.
“Sto scrivendo il mio epitaffio” rispose.
“Che cosa dirà?” chiese l’ospite sorridendo, convinta che Wells stesse ironizzando.
Molto serio e rassegnato, lui rispose : “Andate tutti al diavolo, io ve lo avevo detto”.
Herbert George Wells fu giornalista, scrittore e storico, appassionato di fantascienza e spinto a questo dall’interesse per l’eugenetica e la biologia. Nacque in Inghilterra ( Bromley 1866 – Londra 1946) da una famiglia modesta, e la sua passione per i libri lo spingeva a rifugiarsi nelle biblioteche quando accompagnava la mamma al lavoro, la quale prestava servizio come domestica in una casa vicina.
Per necessità dovette interrompere la carriera scolastica andando a lavorare durante un periodo per una ditta di tessuti, poi li riprese, giungendo all’esame finale che non sostenne. Insegnò nelle scuole private e tre anni dopo, finalmente, giunse alla conclusione del suo percorso di studi. Nel 1893 divenne uno scrittore a tempo pieno.
Essendo stato un sostenitore della classe operaia e membro della Società Fabiana, le SS di Hitler lo considerarono tra i primi della lista per l’arruolamento forzato, nonostante si dica fosse ostile alle minoranze etniche e sostenitore di un mondo dominato da una élite di scienziati e tecnocrati.
Sposò la cugina Isabel Mary Wells, poi divorziò e sposò una sua allieva, Amy Catherine Robbins, da cui ebbe tre figli; tuttavia fu un grande donnaiuolo e nella sua lista di amanti figurano la celebre autrice francese Odette Keun, la scrittrice femminista Rebecca West, la sostenitrice del controllo delle nascite Margaret Sanger, Constance Coolidge, persino Martha Gellhorn, la corrispondente di guerra che in seguito sposò Ernest Hemingway.
Nel 1895 esordì con “La macchina del tempo”, romanzo che definì i parametri del racconto fantascientifico, seguirono “Il viaggio nel tempo”, “La guerra nucleare” (a lui si deve l’espressione bomba atomica), “La guerra dei mondi”, “L’isola del dottor Moreau” e “La manipolazione genetica”.
Il primo raccontava la storia di un uomo tornato dall’anno 802.701, e riuscì a suscitare molto interesse per via delle sue intuizioni sul futuro, tutt’altro che fantascientifiche.
Scrisse anche numerosi saggi, tra cui “The Outline of History” che lo rese celebre come secondo best seller del ventesimo secolo. Divenne membro del Comitato di Ricerca della Lega delle Nazioni, conobbe Lenin, Stalin e Roosevelt e fu anche candidato laburista.
Degli oltre centi libri da lui scritti la metà erano romanzi, e in questi comparvero terminologie e allusioni importanti; la bomba atomica, l’ingresso della Gran Bretagna in una guerra mondiale nel 1940, il bombardamento aereo di Londra, il carro armato, l’impiego degli aerei a scopi militari, le autostrade, i computer, le megalopoli, le bombe all’uranio, i videoregistratori e per ultimo ma non in ordine di importanza, apparecchi televisivi che avrebbero trasmesso notizie.
Cosa cercava di dire H.G. Wells in chiave romanzata? E’ stato un modo per comunicare qualcosa dato il mondo in cui si era immerso o era un uomo dotato di grande fantasia data la mole di libri che leggeva e la passione per lo studio, riuscendo così ad alimentare il pensiero dei potenti dell’epoca e della scienza? Profeta o scrittore di fantascienza?