Intervista a Roberto Quarta
di Simone Leoni (a cura di Alessandro Moriccioni)
Se volete scoprire il lato nascosto della nostra grandiosa Capitale, provate a passeggiare per il centro storico imboccando le numerose viuzze che si dipartono dalle arterie maggiormente note. Sfogliando i due volumi di Roberto Quarta, “Roma, Esoterismo e Mistero” e “Roma Massonica”, vi sembrerà letteralmente di muovervi in un’altra dimensione, dove vedrete con occhi nuovi ciò che ieri appariva banalità quotidiana. Grazie alle due opere citate, vere e proprie guide ai monumenti esoterici di Roma, sarà possibile conoscere una storia “altra”, parallela ma mai aliena. Quella di una città che di eterno ha soprattutto il mistero.
Raggiungiamo il dottor Roberto Quarta alla Biblioteca Nazionale per parlare soprattutto del suo volume “Roma Massonica”. Siamo curiosi di conoscere la sua opinione in fatto di influenze massoniche nell’arte come nella storia più recente. Gentilmente questo distinto signore con barba ed occhiali, molto più giovanile di quanto non s’immagini figurandoselo a vagar per Roma attraverso i suoi scritti, ci accoglie e ci svela un po’ della sua storia che in fondo coincide con quella della sua amata Roma.
Terra incognita: Intanto iniziamo da lei. Chi è Roberto Quarta e come nasce l’interesse per l’esoterismo e la Massoneria?
Roberto Quarta: L’interesse o meglio la passione per la cultura esoterica nasce dalla mia iniziale professione di insegnante di storia e filosofia tramite la quale ho avuto modo di approfondire la cultura ermetica rinascimentale e in particolar modo la figura esaltante del filosofo-mago Giordano Bruno, protagonista di intuizioni straordinarie anticipatrici della complessità del mondo contemporaneo. Purtroppo oltre al rogo da parte dell’Inquisizione, il Nolano ha dovuto subire anche la strumentalizzazione ideologica di una certa cultura che lo ha esaltato come emblema dell’ateismo.
T.I.: Perché ha scelto proprio Roma come campo di studi per i suoi due volumi “Roma, Esoterismo e Mistero” e “Roma Massonica”?
R.Q.: Le mie due opere dedicate a Roma nascono dall’intenzione di evidenziare il ruolo svolto dalla città eterna come capitale della cultura esoterica o meglio della ricerca metafisica, dalle origini fino alla contemporaneità: basti pensare alla “Porta alchemica” di piazza Vittorio, uno dei monumenti più importanti della città ma nello stesso tempo trascurati, fondamentali per comprendere il senso profondo dell’alchimia, dell’astrologia, e della cabala nella Roma secentesca di Massimiliano Palombara e di Cristina di Svezia.
T.I.: Quando è nata realmente la Massoneria e, soprattutto, di cosa stiamo parlando precisamente?
R.Q.:La Massoneria moderna o speculativa nasce ufficialmente il 24 giugno 1717 a Londra dall’unificazione di quattro logge che costituirono la Grande Loggia di Londra che diventerà il punto di riferimento dal punto di vista della regolarità per la maggior parte delle associazioni libero-muratorie. E’un momento di passaggio molto delicato per la Massoneria che si apre a nuove forze politiche, economiche e sociali, istituzionalizzando l’antica vocazione operativa, connessa alla “costruzione” di archetipi architettonici finalizzati ad una conoscenza superiore. Basti pensare alle “sette meraviglie del mondo” per comprendere quale sapienza matematica, astrologica ed esoterica si celi dietro questi tentativi di mettere in relazione cielo e terra, microcosmo e macrocosmo. Questo è il senso profondo e originario dell’antica massoneria operativa. Dal Settecento l’orizzonte massonico si va ampliando verso altri ambiti che non sempre hanno contribuito alla valorizzazione dell’istituzione massonica stessa.
T.I.: Per quale motivo i rituali e i lavori che si svolgono dentro la loggia devono rimanere nel più assoluto segreto? Cosa nascondono i fratelli massoni?
R.Q.:Tutti i rituali iniziatici sono stati sempre protetti dal segreto, per evitare che fraintendimenti e incomprensioni potessero corromperli o danneggiare l’autenticità di un cammino verso la luce. Non dobbiamo pensare a trame oscure nascoste da questi cerimoniali: è necessario riflettere sull’importanza essenziale del rito in ogni contesto tradizionale.
T.I.: Nel libro “ Il quarto segreto” di Antonio Socci, testo fondamentale per la comprensione del terzo segreto di Fatima, si legge come i massoni esibissero un’iconografia, inversa rispetto al cristianesimo, ove Lucifero schiaccia San Michele Arcangelo. Significa che, in fondo, parliamo di satanisti?
R.Q.: Siamo cauti nel vedere presenze sataniche laddove le motivazioni di certi eventi possono essere riferibili a fattori di tutt’altro genere. Non ho letto il libro di Socci ma l’episodio da lui citato è riconducibile a quel clima di intolleranza e contrapposizione politico-ideologica fra Vaticano e Massoneria che caratterizza la fase storica compresa fra “Porta Pia” e la Prima Guerra Mondiale. In “Roma massonica” ho evidenziato la genesi di questo processo storico e di come mutò il volto della capitale d’Italia, la cosiddetta Terza Roma.
T.I.: Secondo lei la Massoneria ha avuto una qualche influenza nei grandi avvenimenti della storia? Ebbe ad esempio un ruolo nella Rivoluzione Francese?
R.Q.: La Massoneria ebbe un’influenza decisiva sulle rivoluzioni settecentesche americana e francese ma purtroppo anche sulla follia che condusse della Prima Guerra Mondiale. Se con le rivoluzioni del XVIII secolo la Massoneria ha potuto mettere in atto quei principi di filantropia, uguaglianza e libertà, che costituiscono il suo “credo”, questi stessi ideali sono stati poi contraddetti dalla scatenamento di un conflitto di proporzioni planetarie.
T.I.: Qual è, invece, il suo significato oggi? E’ ancora così potente come si vocifera?
R.Q.: Oggi mi sembra che la Massoneria, almeno in Italia, si adoperi per essere visibile molto di più rispetto al passato, forse cercando di esorcizzare definitivamente dall’immaginario collettivo il fantasma nefasto ma ancora persistente della P2, che ogni tanto viene evocato ma che con la Massoneria come istituzione iniziatica non ha nulla a che vedere. Penso che attualmente la Massoneria debba impegnarsi proprio nel diffondere e far conoscere quel patrimonio esoterico di cui è custode, suscitando curiosità e interesse in coloro che spesso identificano l’esoterismo con il business new-age. Per rispondere al quesito se la Massoneria sia potente o meno, ritengo che all’interno di qualunque istituzione possano costituirsi delle lobby che tentano di condizionare la vita sociale o politica.
T.I.: “La Massoneria è il fumo di satana infiltratosi anche nella casa di Dio” Ha detto Paolo VI. Lei Cosa ne pensa?
R.Q.: Le parole di PaoloVI come quelle analoghe di altri pontefici prima di lui sono indicative dei condizionamenti che in alcuni momenti critici della sua storia la Chiesa ha subito da gruppi di potere che hanno influito o hanno tentato di indirizzare la sua politica. Che si tratti di infiltrazioni massoniche e di quale massoneria questo non saprei precisarlo.
T.I.: Cosa vuole la Massoneria dalla Chiesa?
R.Q.:La domanda forse è mal posta: interessi politico-economici hanno “intrecciato” settori della Massoneria e della Chiesa nel perseguimento di interessi discutibili.
T.I.: Pensa che la morte di Albino Luciani e l’attentato a Giovanni Paolo II, possano essere ricondotti ad una macchinazione delle logge allora presenti in Vaticano?
R.Q.: La morte improvvisa di papa Luciani e l’attentato a Giovanni Paolo II sono ancora dei misteri irrisolti ma nello stesso tempo è doveroso stare attenti a perseguire complesse dietrologie che rischiano di portarci lontano dalla possibilità di raggiungere una qualche verità.
T.I.: Si può identificare la Massoneria con una delle bestie descritte dall’Apocalisse?
R.Q.: Un’affermazione di questo genere mi sembra francamente ridicola.
T.I.: Per quale motivo la Chiesa di Roma condanna la Massoneria ma nel frattempo mantiene relazioni amichevoli ed anche diplomatiche come con gli Stati Uniti ed il Regno Unito?
R.Q.: Le condanne e gli anatemi sono negativi da qualunque parte provengano, poiché rischiano di escludere ogni possibilità di dialogo e intesa. Le divergenze reiterate fra Chiesa e Massoneria non sono solo legate alle polemiche del momento storico ma ineriscono a questioni teologiche, filosofiche e dottrinali. Ciò premesso la verità non è possesso esclusivo di qualcuno, anzi essa è “in relazione”, emergendo dal confronto fra i diversi punti di vista di una realtà complessa e difficilmente razionalizzabile. Non vedo perchè il Vaticano dovrebbe interrompere le relazioni diplomatiche con gli Stati Uniti e il Regno Unito.
T.I.: Cosa lega la Massoneria alla vicenda di Rennes Le Chateau?
R.Q.: La vicenda dell’abate Sauniére può forse comprendersi meglio se viene inserita nel suo contesto storico invece di cadere ogni volta in elucubrazioni più o meno sensazionalistiche. Alla fine dell’Ottocento la Chiesa cattolica francese era minacciata dal radicalismo democratico massonico e non mi stupirei se le notevoli somme che improvvisamente piovvero su Sauniére provenissero non tanto dai gruppi massonici e spiritistici parigini, quanto da quegli ambienti cattolico legittimisti molto diffusi nella regione di Rennes, i quali avevano adottato una forma di gnosi cristiana il cui universo simbolico era molto simile a quello massonico. E’ necessario anche in questo caso attenersi alle fonti storiche e studiare con molta acribia le “stranezze” iconografiche della Chiesa della Maddalena.
T.I.: Perché nella tradizione massonica è così importante il concetto di Santo Graal? In cosa consiste secondo lei questo misterioso simbolo mistico, anche in relazione alle ultime scoperte compite a San Lorenzo fuori le mura dal comune amico Alfredo Barbagallo?
R.Q.: Inutile cercare materialmente il Santo Graal, l’archetipo di una conoscenza superiore presente nella Massoneria ma anche in molte tradizioni religiose da quella cristiana a quella celtica a quello islamica, seppure in forme diverse come ci mostrano le fonti letterarie. Nel caso di San Lorenzo fuori le mura, come ben rilevato da Alfredo Barbagallo, le immagini graaliane sono un’ulteriore conferma dell’importanza iniziatica di questa simbologia nel contesto cristiano riferibile alle origini stesse della Chiesa: il graal è un archetipo che insieme alla sindone divenne per i templari la reliquia più preziosa contro il docetismo gnostico.
T.I.: Nel suo libro “Roma Massonica” descrive molti degli edifici e dei monumenti romani che presentano caratteristiche riconducibili all’ideologia massonica. Curiosamente alcuni di questi come le famose statue di Giordano Bruno e Garibaldi furono orientate verso la basilica di San Pietro. Per quale motivo?
R.Q.: Il “sacco di Roma” compiuto dai piemontesi negli anni successivi al 20 settembre 1870 influì in modo nefasto sull’immagine della città eterna attraverso una politica urbanistica e una speculazione edilizia scellerata. La massoneria come istituzione trasversale ai vari schieramenti politici si oppose in ogni modo ad una Chiesa rigidamente ripiegata sulle sue posizioni, timorosa di perdere il controllo sulla politica educativa, familiare e anche sull’aldilà, radicalizzando lo scontro: esempi simbolici di questo stato di cose furono le statue di Garibaldi e Giordano Bruno rivolte verso il Vaticano, il Vittoriano che ho interpretato come “cattedrale massonica” e il sistematico “oscuramento” della cupola petrina invisile dalle vie del nuovo quartiere Prati.
T.I.: Che rapporto c’è tra i Gesuiti e la Massoneria?
R.Q.: Potrei rispondere che i Gesuiti sono l’ordine più esoterico della Chiesa cattolica, coloro che nella loro lunga storia, fatta non solo di tribunali inquisitori o di leggende nere, hanno utilizzato il simbolismo iniziatico ad maiorem dei gloriam. Basta visitare S.Ignazio e il Gesù le chiese madri romane per rendersi conto di come l’arte barocca sia stata la summa di conoscenze scientifiche ed esoteriche straordinarie: un vero e proprio itinerario sapienziale per rendere reale il possibile e collocare nel tempo l’eternità, sul modello degli Esercizi spirituali di S.Ignazio. Dall’ombra alla luce come per la Massoneria ma se per i seguaci di S.Ignazio la luce è un Dio trascendente e personale, per il buon massone alla fine dell’ascesa si trova il Grande Architetto dell’Universo.
T.I.: E’ corretto affermare che la Seconda Guerra Mondiale fu una guerra massonica?
R:Q.: I regimi dittatoriali che scatenarono la Seconda Guerra Mondiale repressero le società segrete come la Massoneria e non penso che si possa parlare di una guerra massonica se non nel senso della pressione che gli ambienti massonici degli Stati Uniti e della Gran Bretagna fecero sui rispettivi governi affinché contrastassero le potenze dell’Asse. Come ha ampiamente evidenziato Giorgio Galli, la cultura esoterica risultò determinante per la nascita del Nazismo: pensiamo all’importanza dell’astrologia o del paranormale per il delirio d’onnipotenza hitleriano finalizzato ad una gnosi di segno inverso che sottometteva l’individuo al demoniaco. Politica ed esoterismo risulta comunque un tema molto interessante che potrebbe darci la chiave per comprendere molti nodi storici ancora irrisolti.
T.I.: Sta lavorando a qualche nuovo progetto? E nel caso ci potrebbe dare qualche piccola anticipazione?
R.Q.: Non ho ancora pensato a nulla di preciso.
T.I.: C’è altro che vorrebbe dire ai nostri lettori?
R.Q.: Vorrei concludere l’intervista con l’auspicio che l’argomento della nostra conversazione susciti curiosità e interesse nei confronti di temi che coinvolgono direttamente la conoscenza di noi stessi e la nostra possibilità di elevazione nel confronto costante con il Totalmente Altro.