Manoscritto del ‘600 conferma la presenza dei Templari e del loro Tesoro in Umbria

Un'importante scoperta spiegata nel libro "Gli ultimi custodi del tesoro templare" di Giovanni Tomassini

di Alessandro Moriccioni

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Un antico manoscritto redatto nel XVII secolo attesterebbe la presenza dei Templari nel borgo di Ferentillo, in Italia. E’ quanto emerge dalla scoperta dello scrittore Giovanni Tomassini autore del libro Gli ultimi custodi del Tesoro templare. L’Ing. Tomassini avrebbe identificato il luogo in cui, secondo una leggenda nota in Francia e Inghilterra ma sconosciuta in Italia, sarebbe transitato il Tesoro dei Templari. «In the year 1318 more than 3.000 knights met in Spoleto (Umbria, Italy) do decide future of its Order. Two factions fought: who wants to avenge the Temple and who wants to perpetrate secrets of Cavalry, the second faction decided the future of the Order». A Spoleto non esistono prove di tali fatti ma lo studioso pensa di aver individuato il luogo dell’incontro tra i cavalieri. Si tratterebbe dell’antico convento fortificato di San Giovanni Battista che nel 1318 faceva parte del Comune di Spoleto.Numerosi indizi indicherebbero la funzione del convento: la posizione strategica e di vedetta sul territorio, la vicinanza alla stazione di posta dell’antica via Romea frequentata dai pellegrini e il controllo esercitato sul collegamento tra le vie romane Flaminia e Salaria. L’intera struttura, con la piccola chiesa, la torre di guardia, le mura e un pozzo di grandi dimensioni risalirebbe al XIII secolo. La scoperta del manoscritto, trascritto dalla Soprintendenza Archivistica e Bibliografica dell’Umbria, giustificherebbe anche la presenza dell’inspiegabile e nutrito Tesoro di reliquie custodito nel borgo vicino a Ferentillo e al convento in rovina. Il manoscritto che si credeva perduto, intitolato Historia del Ducato di Ferentillo del 1697, è la registrazione delle memorie dell’Abate Segretario del Santo Uffizio. Nel testo si accenna all’esistenza di un codice del 1285 riferito alla presenza a Ferentillo di un contingente di Cavalieri, legato all’Ordine Cistercense della vicina Abazia di San Pietro in Valle, esentato al pagamento delle decime alla Chiesa di Roma. «Quei Cavalieri non potevano che essere i Templari» sottolinea l’Ing. Tomassini. «I Templari derivavano dai Cistercensi e non pagavano le decime alla Chiesa grazie alla bolla Omne datum optimum del 1139, redatta da Papa Innocenzo II».Ulteriore conferma per il ricercatore sarebbe la Chiesa di Santa Maria a Ferentillo, costruita nel XIII secolo dagli stessi Cavalieri, dove sei affreschi di santi, di epoca successiva commissionati da congiunti della famiglia Medici, formano la parola Santo Graal con le loro iniziali. Il famoso scrittore e genealogista Tim Wallace Murphy, visitando il borgo, giunse a sposare le tesi del ricercatore italiano, oggi corroborate dalla scoperta del nuovo documento.

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