Uno scempio senza fine quello che l’Isis sta perpretando ai danni della storia, dell’archeologia e della cultura. I militanti del califfato hanno infatto distrutto il Tetrapilo ed il proscenio del teatro romano delle rovine di Palmira. Una distruzione che cancella monumeti vecchi due millenni, deturpando inesorabilmente la perla archeologica della Siria. Una cicatrice profonda nella storia, ultimo sfregio dei jihadisti dell’Isis. Palmira, nominata patrimonio dell’umanità dell’Unesco, ha subito l’ennesimo affronto dopo le prime distruzioni di due anni fa. Quello avvenuto nell’antica Padmor (nome di Palmira nell’epoca romana) è solo l’ultimo affrondo dei jihadisti dopo che in passato erano stati distrutti altri siti archeologico come i santuari e la moschea di Timbuctu, il tempio di Baal (sempre a Palmira), le mura di Ninive e le statue rinvenute nella città di Hatra e presenti nel museo di Mosul, senza dimenticare la città assira del XIII secolo a.C. di Nimrdu e le statue dei Buddha in Afghanistan, distrutte barbaramente dai talebani nel marzo del 2001.
Continua lo scempio dell’Isis: distrutto il tempio di Palmira
Nuovo scempio da parte degli jihadisti, che distruggono le antiche rovine di Palmira in Siria