Giovedì 27 maggio si è tenuto un concerto di Francesco Paniccia dal titolo la “Viola Azzurra” presso il teatro Arciliuto, in piazza Montevecchio a Roma.
di Redazione
Paniccia, pianista e compositore classe 1977 e con all’attivo quindici anni di onorata carriera alle spalle, torna dunque alla ribalta nella capitale, con una raffinata esibizione solista. Particolarmente attivo sulla scena musicale italiana ed internazionale tra il 2009 e il 2011, con concerti in Inghilterra, Polonia, Francia e Germania, tra il 2012 e il 2014 vive a Roma un periodo di fertile collaborazione col teatro in realtà come Spazio Artificio assieme al regista Fabrizio Bancale e gli attori Gaia Riposati e Massimo Di Leo; quindi in unione alle regista ed autrice Mariaelena Masetti Zannini ed infine con l’Eco dei Sanpietrini, nuova ed emergente realtà artistica fondata dalle talentuose attrici Sarah Mataloni e Lavinia Lalle.
E proprio con la preziosa collaborazione di queste ultime che, non meno di una settimana fa, ha dato vita ad uno tra i concerti più particolari della sua carriera.
Forte di un programma musicale complesso e variegato che ha fuso musica classica, classica contemporanea, colonne sonore e brani originali, Paniccia ha inchiodato all’ascolto la gremita sala dell’Arciliuto per circa un’ora. Definito da numerosi quotidiani, tra cui Il Tempo e la Gazeta Wyborkza come un musicista dotato di notevole fascino e talento, ha pienamente espresso tali qualità anche lo scorso 27 marzo, con un concerto intenso ed ispirato. Elemento assolutamente prezioso della rappresentazione sono state anche un paio di canzoni, tra cui l’originale Mother Moon, con testo in inglese di Giuseppe Giulio, interpretate assieme agli interventi recitati, dall’intensa Sarah Mataloni e l’impeccabile Lavinia Lalle, che hanno letto con grande espressione pensieri dello stesso Paniccia, di Sergeji Rachmaninov, ed alcune meravigliose poesie di Paolo Amodeo. Ad animare ulteriormente la serata anche la danza, incarnata dalla bravura delle ballerine Azzurra Marcianò e Diletta Brancatelli, che hanno danzato sulle note di Yann Tiersen e Francesco Paniccia. Un evento ed una formula di concerto che si è rivelata vincente sul piano della resa scenica, questa, e che ci auguriamo di veder presto replicata.