Recensione spettacolo “Roma: tra storie, canzoni, vizi e passioni”

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La recensione dell’ultimo spettacolo che coinvolge il maestro Francesco Paniccia, autore delle musiche di Terra Incognita.

di Redazione

Foto Sarah e LaviniaSuccesso giovedì 24  ottobre per lo spettacolo “Roma: tra storie, canzoni, vizi e passioni”, alla sua terza rappresentazione romana, a “Lettere e Caffè”, nel cuore del rione Trastevere. Il primo lavoro firmato “L’eco dei Sanpietrini”nasce con l’intenzione di celebrare la Città di Roma nei suoi aspetti storici e culturali, senza tralasciare quelli sociali e di costume.
Il progetto, che si svolge sul duplice binario del teatro e della musica, è ambizioso, frutto dell’ingegno e della sensibilità di due attrici romane: Lavinia Lalle e Sarah Mataloni, tra l’altro autrici del testo. Quest’ultimo, che alterna brani di repertorio tratti da Trilussa, Belli, Fiorini, Pasolini e Fabrizi, si mescola con i bei monologhi e dialoghi scritti dalle ragazze, unitamente alle canzoni più rappresentative del repertorio popolare romanesco. Lo spazio scenico si allarga, per divenire teatro di lucide emozioni, di evocazioni nostalgiche, che si alternano fatalmente ai momenti della guasconeria e della esilarante romanità. I luoghi più suggestivi della Città Eterna si materializzano magicamente agli occhi dello spettatore, attraverso la recitazione ed il canto, sotto lo sguardo sornione del fiume Tevere. Un nugolo di personaggi ed artisti, da Sordi a Petrolini, da Pinelli ad Anna Magnani e Gabriella Ferri, senza dimenticare il compianto Nino Manfredi e la Sora Lella, li abitano e vi si muovono con la personalità e la grazia che li hanno sempre contraddistinti in vita.
La recitazione messa in campo dalle due giovani e talentuose attrici è spontanea e ricca di sfumature; una performance di primissimo ordine anche nelle parti cantate. Il pubblico in sala ha reagito con entusiasmo agli stimoli presenti nella messa in scena, rapito dai momenti più suggestivi del testo; divertito e partecipe in quelli goliardici. Anche in questo la Mataloni e la Lalle hanno dato prova di una notevole abilità comunicativa. Una nota di merito anche per i musicisti, diretti e coordinati dal  M° Francesco Paniccia. Gianni Mirizzi, un’autentica eccellenza della fisarmonica nostrana ed il bravo Aldo Massimi alla chitarra, hanno interpretato con sensibilità e fantasia il ruolo dei “menestrelli d’un tempo che fu”. Il risultato sono gli arrangiamenti, che mescolano colori ed armonie tradizionali, alle ritmiche e gli impasti propri del jazz e della musica moderna.
La rappresentazione, che vanta debutti di successo in anfiteatri, cinema, locali e ristoranti di Calabria, Umbria, Lazio e Lombardia, si giova della regia e dell’esperienza di Paolo Mellucci, per la versione teatrale.
Poesia, prosa, passione, riso, vino e canzoni. “Roma: tra storie, canzoni, vizi e passioni”,  è piccola gemma artistica, uno spettacolo per ogni luogo e teso a soddisfare tutti i palati; da quelli esigenti, appartenenti ai cultori della romanità più vera, a quanti, non conoscendola, vogliano averne un chiaro e suggestivo assaggio. Chapeau!