Quando si parla di Sir Arthur Conan Doyle si allude proprio all’autore di “Sherlock Holmes”, e se si fosse fermato solo a quest’opera avrebbe comunque attratto verso di sè moltissima attenzione
di Debora Avola (Supernova 82)
Arthur Conan Doyle era un medico, e non esitò a mettere a repentaglio persino la sua professione in virtù della sua passione per il mondo dello spiritismo; dichiarava di avere uno spirito guida di nome Phineas – conosciuto in Inghilterra e negli Stati Uniti – il quale, poco prima che Doyle morisse, trasmise in una lettera attraverso le capacità medianiche dello scrittore una serie di profezie. Tale lettera venne pubblicata nel 1930, e prevedeva:
- un periodo di sconvolgimenti naturali durante il quale perirà gran parte del genere umano; terremoti di enorme gravità ed enormi onde anomale sembrano esserne la causa;
- la guerra apparirà solo nelle prime fasi e sembrerà il segnale della crisi imminente; la crisi arriverà in un istante;
- la distruzione e il sovvertimento della vita civilizzata sarà al di là di ogni immaginazione;
- ci sarà un breve periodo di caos, seguito da una sorta di ricostruzione; il periodo complessivo di tali sconvolgimenti durerà circa tre anni;
- i principali centri di disordine saranno il bacino del Mediterraneo orientale, dove non meno di cinque Paesi spariranno completamente;
- anche nell’Atlantico ci sarà un innalzamento della crosta terrestre che causerà onde foriere di grandi disastri nelle Americhe e sulle coste irlandesi dell’Europa occidentale, interessando tutte le coste basse britanniche;
- ci saranno ulteriori grandi sconvolgimenti nel Paciffico meridionale e in Giappone;
- l’umanità si salverà solo facendo ritorno ai valori spirituali.
Che cosa si percepiva nel 1930, vera o falsa che fosse la profezia, in merito alla piega intrapresa nel percorso dell’umanità? Perchè accenna ai valori spirituali, data l’epoca in cui la religione e la ricerca di Dio erano nell’ordine delle cose?
Può darsi che Conan Doyle si fosse allontanato dall’impostazione cattolica avendo compreso che molto vi era oltre i dettami di una religione, dichiarandosi perciò agnostico e prevedendo che queste imposizioni, non solo cattoliche ma di religione, deviassero dai fondamentali valori spirituali?
E’ da precisare che i valori spirituali che intende Doyle (o il suo Spirito Guida), hanno a che vedere con un discorso trascendente ogni religione, toccando il mondo dello spiritismo e tutto quello che ruota attorno al senso della vita in senso diretto; di conseguenza il riferimento a questi valori sono profondamente legati al senso dell’esistenza e non ai modelli che ogni religione ha di definire la spiritualità. A mio parere è un discorso che tocca la persona slegata da ogni schema e che sottolinea strettamente il suo rapporto con l’ignoto.
Perciò per salvare l’umanità sulla base di questa profezia, è necessario riscoprire il senso spirituale dell’esistenza, acquisendo per riflesso un rispetto maggiore della stessa e comprendendone il valore, portando il tutto, infine, a un miglioramento qualitativo della vita nei suoi valori fondamentali come effetto collaterale.