Un nuovo evento che ha visto la partecipazione del Maestro Francesco Paniccia, autore delle musiche di Terra Incognita
di Redazione
Un evento davvero degno di nota ha avuto luogo il 10 novembre scorso presso gli spazi del GP2, in vicolo del Grottino 3/b. Nucleo centrale della serata, la poetica delle tre sorelle Brontë: Emily, Charlotte ed Anne. Un appuntamento in cui poesia, musica, video-proiezioni, analisi storiche, sociali e poetiche hanno marciato a braccetto su di un unico palcoscenico.
Ideatore dell’evento è il giovanissimo Giuseppe Giulio, determinato a strappare per un’ora dall’oblio la produzione meno conosciuta e più intima delle autrici di “Jane Eyre” e “Cime Tempestose”, nonché nel consegnare al pubblico le parole e i sentimenti della pressoché sconosciuta (almeno nel nostro paese) Anne.
La prof.ssa Tania Zulli docente di Lingua, Cultura e Istituzioni dei paesi di lingua inglese presso la Facoltà di Scienze Politiche dell’ateneo Roma Tre, ha avuto il compito di fornire la traccia più accademica della rappresentazione, attraverso una puntuale ricostruzione storica dell’epoca, in relazione alle tre sorelle ed alla loro produzione letteraria. In modo chiaro ed avvincente la Zulli, alle cui spalle scorrevano immagini e video sull’argomento, ha permesso agli spettatori di calarsi nelle vicende di queste tre giovani donne, offrendo al contempo un affascinante spaccato dell’epopea vittoriana.
Sul palco Sarah Mataloni e Lavinia Lalle hanno letto con suggestiva intensità alcuni testi poetici delle Brontë. Le due giovani e talentuose attrici sono state capaci di donare frammenti di luce e verità ai testi, attraverso un’interpretazione fortemente personale, e collocandosi come il perfetto contraltare l’una dell’altra.
Le splendide musiche al pianoforte del M° Francesco Paniccia hanno fatto il resto, fornendo un solido collante alla struttura.
Preziosa la regia di Paolo Mellucci, capace, attraverso una perfetta gestione dei tempi, di dare all’intero evento una connotazione chiara e funzionale, tracciandone il percorso emotivo con rara sensibilità.
L’entusiasmo dei presenti in sala, alcuni dei quali giovanissimi, attesta che anche dagli spettacoli cosiddetti impegnati, quando ben realizzati, c’è da aspettarsi un meritato riscontro e questo ci fa ben sperare per il futuro.