Cosa è il “Ghost Hunting”?

3891

Nel primo articolo, che inaugurerà la nuova rubrica di Terra Incognita si parlerà  della figura del Ghost Hunter, con il fine di spiegarne il ruolo, all’interno del  contesto delle ricerche sui quei fenomeni che, non avendo nessuna spiegazione logica, si definiscono come Paranormali.

di Hunter Brothers, in collaborazione con Nicoletta Camilla Travaglini

Il Ghost Hunting è quella branca della ricerca parapsicologica che si occupa di studiare e archiviare, in modo serio e scientifico, tutti quei fenomeni definiti Paranormali o presunti tali. La figura del Ghost Hunter si perde nelle pieghe del tempo; tant’è vero che già nell’antichità si cercò di studiare questi fenomeni al di fuori della normalità, facendolo con molta cautela per evitare di incorrere nelle maglie della Santa Inquisizione, ricerca bollata dalla Chiesa come diabolica, anche se essa stessa non disdegnante indagini a questo campo!
Antesignano dei Ghost Hunter è Harry Price che visse a cavallo tra l’800 e il 900 in Inghilterra e, che grazie ai sui studi ed esperimenti, sdoganò la “caccia ai fantasmi”. Nel Tempo e a causa di una errata riproduzione di tale figura professionale da parte dei media e in specialmodo dal cinema attuale, si è perso il vero significato dei Ghost Hunter, visto nell’immaginario comune come degli accaniti cacciatori armati fino ai denti! Essi sono, però,  “Ricercatori” seri in grado di trasmettere, nel tempo, le testimonianze di tali fenomeni.
Anche se gli inglesi vantano il primato di Ghost Hunter, l’Italia con la sua storia e con gli innumerevoli eventi di carattere paranormale, sembra essere l’indiscussa protagonista di questo campo di indagine scientifica ed essa risulta essere una delle Nazioni in cui i Ghost Hunter operano in maniera più massiccia.
Grazie alle nuove tecnologie atte a rilevare i fenomeni paranormali nell’ambiente circostante e interagendo con esso, spaziando dai campi della fotografia, delle registrazioni audio e video fino a delle vere e proprie “invenzioni” che uniscono tutti questi fattori in un’unica attrezzatura, le apparecchiature utilizzate dai Ghost Hunter sono più sofisticate e precise rispetto a quelle del passato e rendono più semplice le indagini in questo campo.
I Ghost Hunter di oggi, a differenza di quelli che operavano nel passato, i quali agivano singolarmente, effettuano le ricerca in “gruppo” in maniera da dividersi, al suo interno, i compiti stabiliti ed adatti ad ogni membro. Anche se ogni team ha un modo di operare proprio, le modalità di indagine rimangono pressoché identiche e condivise da tutti.

Lavoro e la strumentazione
Il lavoro del Ghost Hunter consiste di due momenti principali: uno preparatorio o iniziale ed uno definitivo. La fase iniziale è molto delicata, in quanto, prevede un primo sopralluogo preliminare basato sull’uso di strumenti standard e di facile trasporto, e soprattutto sulla conoscenza dei luoghi e delle persone, con le quali si instaurare un rapporto di fiducia per permettere loro di essere più precise possibile nella narrazione dei fatti.
In questa fase preparatoria non manca il solito taccuino e la solita penna come necessario è anche un registratore vocale. Innanzitutto si cerca di capire la natura del fenomeno per poi poter agire con la giusta strumentazione, dopo naturalmente, aver ricostruito, per quanto possibile, la storia dei luoghi e la biografia delle persone legate ad essi, indifferentemente dall’età del posto in cui si viene ad operare. Attraverso il colloquio con i soggetti interessati si fa emergere il problema, che spesso viene associato, erroneamente, agli edifici, trascurando gli individui e gli oggetti presenti in loco. Nella fase preparatoria, si ricorre a una strumentazione che permette al ricercatore di esaminare l’ambiente circostante alla ricerca di variazioni di campi elettromagnetici come i K2 e gli audio registratori per raccogliere velocemente le testimonianze; inoltre, vengono scattate anche delle foto dell’ambiente e, in generale,  nei punti d’interesse. Bisogna utilizzare, in questa fase, anche per  individuare punti d’accesso, le prese per l’elettricità, per esempio. Nel momento successivo, invece, si scelgono gli strumenti da portare in loco anche in base ai dati raccolti durante i momenti iniziali o preparatori. I ricercatori che indagano durante le prime fasi dell’indagine  informeranno anche il resto del équipe  che non ha  partecipato; in conseguenza di ciò, il materiale fotografico risulterà fondamentale per nel proseguo della ricerca. In questa fase, infatti, di solito  solo un paio di membri del gruppo di lavoro partecipa all’indagine, per evitare, così, di essere troppo invasivi, soprattutto nei sopralluoghi in ambienti privati. Alla fine di questi primi momenti di ricerca, lasciando da parte problemi personali legati al soggetto o ai soggetti, in questione, si passa alla fase successiva in cui vengono elaborati i dati raccolti. Nella fase successiva, invece, aumentando il numero di attrezzature da usare deve necessariamente aumentare il numero di operatori, in quanto ognuno si occupa del rispettivo campo di analisi.
Le strumentazioni possono essere fisse o mobili a seconda delle esigenze e delle situazioni, perciò, è necessario partire da coloro che hanno  che operano sul campo nella prima fase.  Essi infatti devono porre in atto delle esperienza che possono evitare di fornire loro materiale alterato o discutibile. Per evitare eventuali critiche o  contestazioni si utilizza, quindi, materiale fotografico di alta qualità e delle registrazioni vocali nelle quali si cerca di limitare i rumori di sottofondo e le voci di ambienti contigui che potrebbero alterare l’indagine. Questi sono solo alcuni  esempi che spesso portano a risultati poco chiari che danno adito a equivoci  che, in mano a persone poco competenti, diventano strumenti che potrebbero screditare il lavoro scientifico dei Ghost Hunter.

La metodologia degli HB
Il metodo di ricerca portato avanti dalla nostra équipe è quella di escludere a priori materiale poco chiaro, anche se può risultare interessante;non possiamo permetterci di  pubblicare foto ambigue ed utilizzarle solo per ottenere notorietà. Noi spieghiamo sempre tutto ai nostri amici  che ci seguono con parole semplici,  per metterli nella condizione di difendersi  da situazioni spesso banali.  Tutto il materiale audiovisivo  raccolto viene poi analizzato con cura dallo staff. Tuttavia ci sono situazioni difficili da valutare, quindi anche per avere un confronto, a volte, si ricorre alla collaborazione di professionisti che sono specialisti nel loro campo, fino al raggiungimento di un possibile risultato. Infine, dopo aver incrociato più dati possibili, si redige una relazione tecnica, da consegnare al soggetto interessato, comunicando tutto ciò che è stato riscontrato e le possibili cause. Se ci viene dato l’autorizzazione a pubblicare il risultato delle ricerche,  questo diventa un articolo, altrimenti rimane materiale classificato conservato nei nostri archivi privati.