Alien abductions e paralisi notturne

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Proseguiamo il nostro viaggio nel mondo del paranormale. Oggi iniziamo un discorso legato alle paralisi notturne e presto arriverà anche un ulteriore approfondimento

di Logangr

Vi riporto uno scritto di poco più di un anno fa, una specie di relazione che scrissi quando mi svegliai fradicio di sudore nel mio letto. E’ un po’ un modo per esorcizzare, ma anche per non perdere nel tempo ricordi freschi. Ma facciamo qualche passo indietro nel tempo, ci sono delle premesse che vanno assolutamente fatte.

Che cosa è una alien abduction? Dall’inglese è un rapimento alieno. Ne avete sentito parlare tutti, da almeno 20 anni la tv e i media hanno riportato casi più o meno validati. Ho sempre fatto sogni strani, più che sogni sono sempre stati incubi, che letteralmente mi facevano passare le notti insonni. Chi mi conosce sa per certo che mi sono sempre riservato molti dubbi in merito all’argomento, per me è praticamente impossibile, parlando con altre persone, capire se la loro esperienza è reale o semplicemente solo una fantasia, soprattutto perché non sono capace di capire e dare un valore e un peso alle mie.
Ho praticamente sempre palesato questa mia non credenza, ma se avete letto miei articoli precedenti saprete che non mi limito a quello che non so. Negli ultimi anni sono entrato in contatto con alcuni adotti (cosi vengono chiamati i “rapiti”) e confrontandomi con loro mi sono accorto che certi avvenimenti e sogni mi collocherebbero tra chi, secondo un noto professore che studia questo fenomeno da qualche decennio, potrebbe essere rapito durante il sonno da strane creature “interdimensionali” interessati a qualcosa che solo alcuni umani possiedono.
Come già detto in passato sono stato fortemente scettico, il mio percorso accademico sulla chimica e sulla biologia mi ha reso cosi, l’attuale lavoro ha rafforzato il mio credo nell’analisi e nella ripoducibilità di un evento per determinare se una cosa esiste o meno. Parlando con questi adotti, come dicevo, mi è stato fatto notare che il profilo-tipo del rapito è caratterizzato da una forte sensibilità, una specie di senso empatico molto sviluppato, e spesso da una partecipazione attiva a sogni particolari che coinvolgono navi spaziali, guerre o scene di ordinaria vita sociale. Spesso i sogni si susseguono come fossero puntate di un telefilm che vi accompagna durante il sonno, proseguendo cronologicamente notte dopo notte, anche a distanza di mesi o anni.
A tentativi prolungati di concentrazione sui sogni, parlo per esperienza diretta, ci si accorge che riaffiorano vari dettagli che in principio si fatica a ricordare. Spesso infatti questi sogni vengono vissuti come un semplice incubo, dentro al quale ci sono anche i nostri genitori o la moglie o altri conoscenti, ma come detto si avverte una strana sensazione, come se non fosse un vero incubo ma una vera esperienza, un ricordo, e le persone conosciute che sono coinvolte spesso non sono fisicamente uguali a quelle che conosciamo. Noi, per esempio, potremmo considerare nostro padre una di queste persone, ma non vi assomiglia per niente e incosciamente questa cosa la ignoriamo. Ce ne rendiamo conto solo dopo, ripensando al sogno, che ci sono particolari strani, per esempio che è molto alto, o che ha una voce robotica, e credo che la cosa più angosciante sia proprio il fatto che noi non ce ne accorgiamo. Ho trovato numerosi punti in comune tra i miei sogni e altre cose che leggo in giro, disquisendo su questi sogni, raccontando le tecnologie viste, le forme di queste astronavi etc. Gli adotti si dimostravano interessati e spesso completavano le mie descrizioni di particolari difficilmente azzeccabili. Sono rimasto leggermente sorpreso, e per un periodo sono stato convinto che, forse, avevo questa strana forza dentro di me. Ho sognato spesso di avere qualcuno o qualcosa nella mia camera, ma ho sempre ricondotto la cosa alla mia fantasia e al mio innato senso di persecuzione e paranoia. Mi è stato detto che gli adotti sviluppano questo “sesto senso”, che io preferisco definire come ho fatto qualche riga fa, come una specie di empatia molto sviluppata, come una forma di difesa. Infatti, se tutto questo fosse vero, il rapimento spesso avviene nel sonno, in alcuni casi si è anche coscenti, un sibilo o ronzio ci rimbomba nella testa, e noi non ricordiamo piu niente. In altri casi si riesce a mantenere una porzione della memoria attiva, ma è molto confusa e credo sia proprio questo l’effetto di illusione e la conseguente associazione di figure antropomorfe a nostri cari. Io ho sempre manifestato, prendendone coscienza verso gli 11 anni, la mia “super empatia”, e chi definiva le mie paure semplice paranoia, ha dovuto ricredersi poiché in numerose occasioni ha dovuto ammettere di credere nel mio “sesto senso”.
Sto divagando… ma le premesse sarebbero molte, perché non voglio passare per quello che crede a quello che sta dicendo, ma voglio semplicemente buttare tutto fuori e smettere di pensare a tutto questo per un po’. Forse cerco qualcuno che abbia vissuto queste esperienze, forse cerco qualcuno che mi aiuti, insieme a ragione e logica, a dare un significato a tutto questo.
C’è una fastidiosa riproducibilità di queste esperienze, in quasi 30 anni le ricordo tutte e a tutte ho dato un peso relativo. Sono appassionato di fantascienza e di mistero, questa è una delle maggiori scuse che uso per darmi una spiegazione, sono sicuro di essere suggestionato dalle mie passioni per intenderci. Quanto segue, come premesso, è bene o male uno scritto in stile brainstorming dell’ultima esperienza di questo tipo.
Da che io ricordi ho sempre sofferto di paralisi notturne, sei fermo nel letto a pancia in su, riesci a vedere quello che sta ai tuoi piedi se sei riuscito ad addormentarti con due cuscini, altrimenti vedi il soffitto, non riesci a muovere un muscolo, letteralmente. Mentre ti accorgi che sei paralizzato inizi a prendere coscienza della situazione, cerchi di muoverti ma non ci riesci, forse muovi leggermente i piedi ruotando con difficoltà le caviglie e forse i gomiti. Cerchi di usare tutta la forza che hai ma non riesci a muoverti e il terrore sale in modo direttamente proporzionale al tempo che passa e al prendere coscienza dell’impossibilità di muoversi. Allora cerchi di urlare perché sai che la tua compagna dorme a fianco a te, o da piccolo cerchi di urlare attirando l’attenzione dei genitori nella stanza affianco. Lentamente ti accorgi però che non ti sentono perché non stai urlando, emani un leggero muguglio che a malapena riesci tu stesso a percepire, allora cerchi di urlare più forte ma non ci riesci. A volte riesci a fare un po’ di rumore ma la cosa ti porta via un sacco di energia.
La mia compagna dice che ho gli occhi chiusi quelle volte che mi sente e che riesce a farmi “destare” dallo stato di paralisi ma io la vedo e le descrivo ogni volta quello che avviene, come si muove, come sono messo, quello che c’è in TV perché magari ci eravamo addormentati con la televisione accesa. Altre volte, invece, non riesci ad attirare l’attenzione. Non so se accade agli altri, ma io perdo coscienza. Durante il culmine di terrore senti che la tua vita è in pericolo, avverti che c’è qualcosa di anomalo nella tua paralisi e che tutto è fottutamene vero.
Qualche notte fa mi è successo di nuovo ma con una serie di particolari che stento a razionalizzare, e che associo a uno degli effetti più comuni conseguenti alle paralisi notturne le illusioni.. non c’è altra spiegazione, è solo un’illusione, il soggetto della stessa è dovuto chiaramente all’influenza di frequentazioni di adotti e passione di fantascienza.

“Apro gli occhi perché un tonfo mi sveglia nella notte. E’ un rumore sordo che si equalizza in una specie di brusio. Subito non lo sento molto, è proprio un rumore di fondo, ma mano a mano che passano i secondi mi accorgo di essere nuovamente paralizzato, il ronzio è decisamente più forte quando cerco di concentrarmi su di esso. Sono oramai 4 anni che cerco, in caso di paralisi notturna, di reagire, non conosco le ragioni del perché, ma sento che devo riuscire a farlo, quindi oramai come di consuetudine mi muovo disperatamente ma non succede niente, il mio corpo è troppo pesante e io sono debole e non riesco a muovere nemmeno la bocca. Ecco che il terrore inizia a salire, allora cerco di non muovermi, mi convinco di essere pronto a morire, buona parte dei traguardi della mia vita li ho raggiunti, sono in pace con me stesso e con chi mi sta attorno, e mi sento pronto. Ma tutto d’un tratto mi viene in mente che potrebbe essere un’abduction, e il ronzio è segno che loro sono nella stanza. Allora ricomincio ad agitarmi, riesco a sentire il mio cuore e sembra che sia nella gola, la mia testa pulsa a ritmo del mio cuore e io sto essudando letteralmente paura. Allora inizio ad urlare, non voglio che prendano Lei, non voglio che prendano la mia compagna, ma come c***o fa a non accorgersi di tutto quello che sta succedendo ? Ma perché non li vedo? Dove sono? Se c’è il ronzio significa che sono qui, allora urlo “Dove c***o sieteeee!!!?! Fatevi vedere e lasciatemi in pace!” la pistola è in cassaforte e io non riesco ad alzarmi, allora mi guardo attorno vedo il soffitto, guardo in fondo ai piedi, niente, c’è buio pesto ma io vedo come se fossi un gatto, distinguo però alcuni colori, ma credo che questo sia dovuto al fatto che la camera è la mia e io conosco a memoria cosa contiene. La mia compagna è li al mio fianco che mi da la schiena, come sempre quando dorme, e non mi sente, beh non mi stupisco non riesco ad urlare! Spock, il mio gatto, continua a grattare la porta della camera da letto, e miagola disperato. Ad un certo punto, io sono quasi esausto dal cercare di muovermi e di urlare, ma non mi do per vinto; ad ogni tentativo di reagire alla paralisi riesco sempre a fare un piccolo passo avanti, quella sera sono riuscito, non so come, a strisciare, forse anche a inclinare, non ho capito come ho fatto, ma in sostanza mi sono alzato col busto, pur avendo le braccia paralizzate, piegandomi in avanti per intenderci. La sensazione era quella di avere fatto una cinquantina di serie di addominali, era difficilissimo tirarmi su, e ci riuscii per un tempo indefinito, ma rispetto a tutta l’esperienza decisamente breve, chiedendomi dove si sono nascosti e pensando che dovevo concentrarmi per resistere più che potevo notai in fondo ai piedi come un riverbero di immagine, non so come definirlo, forse può rendere l’idea l’effetto concentrico di un sasso nell’acqua, ma non è esattamente cosi, era come se per qualche istante potessi vedere qualcos’altro in dissolvenza. Mi teneva i piedi; lo sentivo perché aveva le mani fredde ma non riuscivo a vedermi i piedi, era completamente giallo/verde aveva la pelle completamente ricoperta di squame, gli occhi scuri e grandi, non aveva naso forse due minuscoli buchi, le apparenze antropomorfe ma vedevo solo parte del busto e la testa, priva di collo che mi fissava, da dove dovrebbe esserci il naso partivano cerchi sempre più grandi, come un motivo, un disegno sulla pelle. Io ho avuto la sensazione che fosse una lucertola umanoide ed era relativamente piccolo. So che era un maschio. Quando notai questo ero al limite di un infarto, stavo urlando come un forsennato ma dalla mia bocca usciva un un debole mormorio, allora pensai “vattene o ti faccio a pezzi, perché sono paralizzato ma tra poco riesco ad alzarmi e ti rovino”. Scomparve. Nel frattempo terrorizzato continuavo a mugugnare, e la mia ragazza si svegliò, mi rassicurò che era solo un incubo e mi riaddormentai immediatamente.”  Sono cosciente che la cosa sia incredibile, io stesso pur non credendoci alle volte fatico ad addormentarmi per non rivivere la cosa, è stata sicuramente un’illusione, anche perché quando finalmente la mia compagna mi svegliò, Spock non stava grattando la porta e non miagolava. Probabilmente era in sala che dormiva…

Nelle mie varie ricerche sono incappato in alcuni fenomeni noti che potrebbero dare una spiegazione scientifica a questo fenomeno, qui di seguito per comodità riporto citate le definizioni prese dall’enciclopedia libera wikipedia:

Paralisi nel sonno:
La paralisi nel sonno, detta anche paralisi ipnagogica, è un disturbo del sonno in cui nel momento prima di addormentarsi o, più comunemente, al risveglio ci si trova senza la possibilità di potersi muovere. Questo disturbo dura molto poco (al massimo 2 minuti dal risveglio o pochi secondi prima di addormentarsi), talvolta di più, ma mai per un tempo oggettivamente lungo. Consiste nel fatto che tutti i muscoli del corpo sono paralizzati, e la persona in cui si manifesta è del tutto cosciente e riesce a svolgere pochissimi movimenti del suo corpo, in certi casi solo il movimento degli occhi, della lingua o alcuni lievissimi movimenti degli arti; comunque durante le paralisi la respirazione è sempre assicurata.
Questo stato di paralisi è dovuto alla persistenza dello stato di atonia che i muscoli presentano durante il sonno ed è causato da una discordanza tra la mente e il corpo: il cervello è attivo e cosciente, e il soggetto riesce spesso a vedere e sentire chiaramente ciò che lo circonda, nonostante ciò il corpo continua a rimanere in stato di riposo. Ciò solitamente incute terrore e angoscia nell’individuo affetto dal disturbo. Le cause più comuni sono: mancanza di riposo, stress, ritmi di sonno irregolari. Spesso la “vittima” di tale paralisi tende a gridare, talvolta chiedendo aiuto, ma quando cercherà di farlo non griderà, bensì emanerà solo un lieve sussurro ed avrà la sensazione sgradevole di sentire la propria voce soffocata da qualcosa di anomalo.

Alla paralisi nel sonno in alcuni casi consegue l’illusione ipnagogica:
Le illusioni o allucinazioni ipnagogiche sono esperienze intense e vivide che si verificano all’inizio di un periodo di sonno e avvengono spesso in aggiunta delle paralisi ipnagogiche. Questa fase dura da qualche secondo a diversi minuti in cui alcuni o tutti i sensi, ma in particolar modo vista, udito e tatto, possono risultare coinvolti e frequentemente è molto difficoltoso per il soggetto distinguere l’allucinazione dalla realtà. Alcune volte le allucinazioni ipnagogiche possono costituire un’esperienza piuttosto spaventosa, specialmente perché l’illusione consiste in soggetti terrificanti; nel momento in cui si vive l’esperienza l’approccio migliore consiste nel riflettere che tutto ciò che si sta manifestando non è reale e calmare il proprio panico di fronte a queste illusioni (visive, tattili e uditive) in quanto si alimentano dalle stesse paure del soggetto dormiente, poi scompaiono lasciando il posto ad un sonno ristoratore.

Un altro esempio di cosa la mente umana può creare.