A proposito di Giosuè, del Sole e della Luna

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di Carlo M. Trajna

E’ noto che lo scontro fra la Chiesa Romana e Galileo si fondò, da parte della Chiesa, sull’episodio biblico di Giosuè e del Sole (secondo il quale Giosuè avrebbe fermato il Sole nel suo corso attorno alla Terra) e dalla parte di Galileo sulla sua affermazione dell’eliocentrismo, ovvero della terra che gira intorno al Sole.
Che dice dunque la Bibbia?
Cito da  “La Sacra Bibbia”, edizione ufficiale della CEI, pag.191:

“Giosuè, da 10,12 a 10.15:
Quando il Signore mise gli Amorrei nelle mani degli Israeliti, Giosuè disse al Signore sotto gli occhi di Israele:
“Sole, férmati in Gabaon e tu, Luna, sulla valle di Aialon”.
Si fermò il Sole e la Luna rimase immobile finché il popolo non si vendicò dei nemici.
Non è forse scritto nel libro del Giusto:”Stette fermo il Sole in mezzo al cielo e non si affrettò a calare quasi un giorno intero. Non ci fu giorno come quello, né prima né dopo, perché aveva ascoltato il Signore la voce di un uomo, perché il Signore combatteva per Israele?”

In ossequio alla Bibbia, che per la Chjesa Cattolica è “parola di Dio”, Galileo, sotto minaccia di tortura , fu costretto a rinnegare pubblicamente il suo eliocentrismo, a rinchiudersi nella sua casa di Arcetri e a condurre continui esercizi di penitenza.
Ma nel 1981 la faccenda è tornata di attualità. L’ha descritta Piergiogio Odifreddi in un
documentatissimo libro, “Hai vinto, Galileo!-La vita, il pensiero, il dibattito su scienza e fede” (2009 Arnoldo Mondadori Editore).
Cito da questo libro:

-Pag.123: “…quando, il !° maggio 1981 il segretario di Stato  Agostino Casaroli affidò al cardinal Gabriel-Maria Garrone  l’incarico di presiedere  la Commissione pontificia sul caso Galileo, precisò  che “non di revisione di un processo si tratta o di riabilitazione” “.
-Pag.124: ”l’unico “errore soggettivo di giudizio” che il cardinale ammise dalla parte della  Chiesa fu che “i giudici di Galileo, incapaci di dissociare la fede da una cosmologia millenaria, credettero a torto che l’adozione della rivoluzione copernicana, peraltro non ancora definitivamente provata, fosse tale da far vacillare la tradizione cattolica e che era loro dovere il proibirne l’insegnamento.”
-Pag.125: “La Commissione Pontificia  ha dunque cercato di spegnere il fuoco del rapporto fra la Chiesa e Galileo, e più in generale fra la fede e la scienza, ma non c’è certo riuscita” (omissis) “in occasione della visita che Benedetto XVI avrebbe dovuto fare alla Sapienza per l’inaugurazione dell’anno accademico, il 17 gennaio 2008” (omissis) “Per una volta, nel nome di Galileo, è stato dunque zittito l’erede di coloro che per secoli, dal Sant’Uffizio e dalla Cattedfra di Pietro, hanno zittito lui, e continuano a pretendere di zittire i suoi eredi. Per una volta, questi hanno potuto proclamare gaudenti, e quelli hanno dovuto ammettere doloranti “Hai vinto, Galileo!”.

Su questo conflitto io credo di poter dire qualcosa di nuovo
Nella mia indagine sui fenomeni paranormali io ho seguìto fedelmente il metodo galileiano (sensata esperienza e matematiche dimostrazioni) pervenendo alla formulazione di quel Modello Psicotemporale che con una determinata spiegazione unitaria di tutti i fenomeni paranormali mi ha consentito di conoscere i piani extrafisici dell’Universo, dai quali l’uomo discende alla sua avventura terrestre, necessaria per la sua evoluzione spirituale, e ai quali ritorna post mortem. Perciò sono convinto che i conflitti fede/scienza debbano essere superati.
Interpretando dunque la faccenda di Giosuè alla luce del mio Modello Psicotemporale, spero di portare un contributo pacificatore, nel modo che segue.
Poiché per gli Ebrei, come per tutti gli antichi, erano il cammino del Sole e le fasi lunari a segnare il tempo, dire “fermò il Sole e la Luna” può essere interpretato come l’espressione poetica e popolare di un arresto del fluire del tempo, ovvero di un fenomeno psichico collettivo di sospensione, di pausa della temporalità, ottenuta con procedure magiche.
 I fenomeni della cosiddetta “magia” erano sicuramente noti agli ebrei. Lo testimonia la Bibbia:
Cito ancora da  “La Sacra Bibbia”, edizione ufficiale della CEI:

Esodo, 7,da 8 a 13:
Il Signore disse a Mosè e ad Aronne:”quando il faraone vi chiederà: Fate un prodigio a vostro sostegno! Tu dirai ad Aronne: Prendi il bastone e gettalo davanti al faraone e diventerà un serpente!”. Mosè ed Aronne vennero dunque dal faraone ed eseguirono quanto il Signore aveva loro comandato: Aronne gettò il bastone davanti al faraone e davanti ai suoi servi  ed esso divenne un serpente. Allora il faraone convocò i sapienti e gli incantatori, e anche i maghi del’Egitto,  con le loro magie,  operarono la stessa cosa. Gettarono ciascuno il suo bastone  e i bastoni divennero serpenti.. Ma il bastone di Aronne inghiottì i loro bastoni. Però il cuore del faraone si ostinò  e non diede loro ascolto, secondo quanto aveva predetto il Signore.

Secondo il mio Modello Psicotemporale, mi è stato possibile ottenere una  pausa della temporalità, annullando il tempo psichico, come appresso descrivo.
Per comodità del lettore riporto qui di seguito il punto (8) della mia Intervista:

8. Come si può sperimentare in base al Modello psicotemporale?

Chiunque può ottenere contatti con dimensioni post mortem tramite fenomeni psicofonici, poiché la formazione della psicoportante radio prevista dal Modello Psicotemporale non si affida a capacità medianiche di un singolo sperimentatore, né a particolari apparecchiature concordate con i responsabili, nell’Aldilà,  di varie manifestazioni paranormali. L’esperienza mi ha dimostrato che manipolando una quinta dimensione costituita dal tempo psichico, cioè dal tempo interiore, gli  operatori in numero di quattro o multiplo di quattro divengono capaci di trasformare le loro energie psichiche nella manifestazione energetica fisica costituita da una portante radio, e che l’identico processo viene attuato da sedicenti “medium” operanti nelle dimensioni non fisiche. Insieme con i tanti “riconoscimenti” dei comunicanti, questa circostanza rappresenta peraltro una chiara dimostrazione  della identità fra “noi” qui e “loro” là. Tutto ciò, sono certo, difficilmente potrà scalfire le opinioni materialiste, perché esse  rappresentano un non voluto e paradossale sottoprodotto delle religioni, stante che i concetti di premio o castigo dei comportamenti umani producono in alcuni un comportamento etico che li nobilita facendone a meno.
Spiacente, ma quanto all’esperimento  mi corre l’obbligo di essere terribilmente pignolo e preciso.
Occorrono quattro operatori, e una  apparecchiatura che consiste in un radioricevitore per frequenze SW (onde corte) sino a 30 Mhz e in un registratore a cassette, posti entrambi su un tavolino a portata di mano di un operatore. Inoltre, nella versione “visiva”,occorre un pendolo oscillante, costituito da una lampadina tascabile accesa e legata a un filo di nylon lungo 70 cm.
Gli operatori possono essere anche in numero maggiore , a condizione che sia multiplo di quattro, ma in tal caso  il loro gruppo sarà sistemato opportunamente,  in modo diverso da quello che qui di seguito verrà descritto.
La prima esperienze fu condotta  con 4 operatori e le successive con 16, ma quel che conta è che i risultati furono ugualmente positivi. Dato il via alla registrazione su  una cassetta da 120 minuti,  si accenda il radioricevitore e lo si sintonizzi su una frequenza  compresa fra 27 e 30 Mhz  priva di emittenti, col solo rumore bianco (noise)  Poi si metta in moto il pendolo con la lampadina tascabile accesa, che i quattro operatori contempleranno comodamente seduti su quattro sedie affiancate (o meglio su un divano) a due metri di distanza dal pendolo.
La luce ambientale dovrà essere limitata, se di giorno, a quella poca che filtra dalle finestre chiuse,  e se di notte, a quella emessa dal  radioricevitore.
L’unica difficoltà può presentarsi nel come sistemare il pendolo in modo che la lampada oscilli liberamente, a livello degli occhi degli operatori, in un piano verticale e normale ai loro  immaginari raggi visivi. Ad esempio, può servire una piantana portalampade, oppure un appendiabiti.
Se si manifesteranno delle voci cosiddette paranormali, si potrà dialogare con loro e il tutto potrà essere successivamente riascoltato dal registratore.
La versione “auditiva” dell’esperimento è identica, salvo che in luogo del pendolo luminoso si impiega , posto sul tavolino con gli altri apparecchi, un comune metronomo per musicisti, fissato su 84 oscillazioni al minuto secondo.”

Il pendolo lungo 70 cm batte un tempo più rapido di quello dell’orologio, e quindi il tempo psichico è diretto verso il futuro.
Secondo il Modello Psicotemporale è possibile, con due pendoli, uno lungo 70 cm e l’altro 130, fatti partire in oscillazione simultaneamente, generare due flussi di tempo psichico in senso opposto  (uno diretto verso il futuro e l’altro verso il passato), flussi che dunque lo annullano, generando un passaggio transitorio nella atemporalità.
Sintonizzando dunque il radioricevitore su una frequenza (!!.345 Khz USB) dove da anni ho registrato una emittente sicuramente paranormale (prodotta su un piano non fisico da 4 medium), ho messo contemporaneamente in funzione il metronomo su una oscillazione pari a quella di un pendolo lungo 70 cm,  e un pendolo di 130 cm  sostenente una lampadina tascabile accesa, e sono stato così in grado di produrre in me con l’udito e con la vista, contemporaneamente, due tempi psichici opposti. Orbene, ne è risultato, come previsto, l’annullamento della portante paranormale, cosicché ho potuto registrare soltanto il cosiddetto noise (rumore di fondo).
Sono cioè riuscito a produrre in me stesso una vera e propria pausa della temporalità.
Al tempo di Giosuè non  mancavano certo oggetti penduli (lampade a olio et similia).
E’ pertanto ipotizzabile che Giosuè abbia prodotto in tal modo sugli astanti una pausa soggettiva della temporalità.

Concludendo:
Fra la Chiesa e Galileo, a mio modesto avviso, potevano aver ragione entrambi, e pertanto il  secolare litigio potrebbe essere risolto.