La piramide di Cheope e l’antico progetto planetario

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Svelato il mistero del mancato incoronamento della piramide di Cheope nella notte del 31 dicembre 1999. Un ricercatore di Roma ferma l’operazione scongiurando squilibri planetari

di Vasile Droj

Fra pochi giorni si festeggerà l’anniversario decennale dal cambio di Millennio: 31 dicembre 1999 – 31 dicembre 2009. Molte speranze si misero in quella data svanendo nel nulla ed eccoci ravvicinati ora davanti ad un’altra data molto più inquietante quella del 2012 dei Maya. In quel fine anno di grazia 1999 successe qualcosa di straordinario in relazione alla piramide di Cheope, che ci lasciò stupiti, e per ben 10 anni nel più fitto mistero. Il pubblico non seppe mai perché, tutto d’un colpo, quella gigantesca operazione di incoronare la piramide di Cheope con una punta d’oro fu bruscamente interrotta proprio nell’ultimo momento. Ebbene, proprio alla vigilia decennale dell’anniversario ci è pervenuto un documento illuminante che fa luce su quella stralunare decisione che sorprese il mondo intero.

Atto I

1A quel tempo, fine anno 1999, lo stato egiziano assieme ad altre organizzazioni internazionali decisero di chiudere il Millennio piazzando in cima alla piramide di Cheope di una gigantesca punta d’oro. Fu tutto preparato nei minimi dettagli dagli aspetti tecnici dell’operazione fino ai festeggiamenti, inviti eccezionali di relatori e personalità. L’idea e l’enorme pubblicità fatta colpirono lo scenario collettivo che aspettava impaziente il grande momento di cambio Millennio. Ma d’un colpo, inspiegabilmente, nell’ultimo momento fu tutto annullato nonostante gli impegni presi. Che era successo? Mistero!

Ebbene, dopo 10 anni salta fuori un documento di archivio che delucida il mistero. Il documento specialmente la sua estensione allegata è del tutto sconvolgente. Ecco come si sono svolte le cose. Nel giorno 24 Dicembre del 1999 gli organizzatori ricevettero intempestivamente un e-mail, una pagina intitolata: “LA PUNTA D’ORO DELLA PIRAMIDE DI KEOPE SQUILIBRERA’ L’EQUILIBRIO ENERGETICO DELLA TERRA” con sottotitolo “NELLA NOTTE DI 31 DICEMBRE 1999 LA PIRAMIDE DI KEOPE SARA’ INVESTITA DI UNA PUNTA D’ORO CHE POTREBBE MANDARE IN TILT IL SISTEMA TERRA”. La notizia sconvolse gli organizzatori per la sua coerenza e le prove che afferrava e la decisione presa fu unanime: interrompere immediatamente il piazzamento della punta d’oro sulla piramide di Cheope. In concomitanza la notizia arrivò a diverse agenzie d’informazioni, testate giornalistiche e radiotelevisive nonché all’Accademia d’Egitto di Roma. 2L’autore chiedeva l’immediata interruzione dell’operazione affermando: “Il destino dell’umanità è racchiuso nella piramide di Cheope”. Fermate la montatura della punta della piramide o sarà tropo tardi.” In caso contrario l’autore ammoniva “situazioni di imprevedibili pericoli” tra cui squilibri energetici della Terra. Qualche settimana più tardi egli mandò per pubblicare su questa tema un articolo alla rivista Hera (allora diretta da Adriano Forgione) come ben visibile dall’indirizzo e-mail datato 15 gennaio 2000.

Atto II

3Lo stesso misterioso personaggio nel medesimo mese di Dicembre 1999 compie il secondo atto sempre in relazione al primo (connesso alla piramide di Cheope) inviando una lettera all’allora Papa Giovani II chiedendo di aprire la Porta Santa ad una determinata ora di buoni auspici contenuti nel tempo universale derivato dall’antica piramide di Cheope. La lettera al Santo Padre del 14 Dicembre 1999 s’intitolava; L’INIZIO DEL TEMPO UNIVERSALE NEL DISEGNO DI DIO” con sottotitolo “APERTURA DELLA PORTA SANTA ALLE ORE 23 E 11 MINUTI”.
Lo strano personaggio suggeriva al Papa Giovanni II, di seguire l’importante processione dell’Apertura della Porta Santa 18 minuti prima delle 23,30 ora stabilita e di precederla alle 23 e 11 minuti. “A questa ora” afferma l’autore ..”si trova un filone di tempo universale nel quale c’è un sottile filo temporale che Dio riserva ai grandi inizi”. Le cose fate a quell’ora durano alla lunga quasi per l’eternità”. Perciò vi prego Santo padre se è possibile iniziare prima l’apertura della Porta Santa alle ventitre e undici minuti. Una ventina di secondi dopo, il martello d’oro aprirebbe la Porta di un Terzo Millennio rinnovato mentre appena venti minuti più tardi manderebbe il nuovo Millennio nell’incertezza”.
Il suggerimento si estendeva poi per il 23 Dicembre con la celebrazione del solstizio d’inverno alle ore undici e undici minuti fino a mezzogiorno e trentaquattro minuti. Poi il processo religioso doveva ricominciare alle quattordici e cinquantasette minuti. Tutto doveva essere ripetuto nel giorno di Natale con la nascita del “Sole spirituale” il Salvatore dell’Umanità, per finire nella notte di capodanno del 31 Dicembre1999 alle ore una e ventitré minuti.
E l’autore sottolinea: “Se facciamo questo piccolo sacrificio il Terzo Millennio sarà infinitamente più felice, prosperoso e di pace”.
La risposta alla lettera dell’autore con le proposte mandata al pontefice arrivò dalla Segreteria di Stato della Santa Sede il 31 Dicembre 1999.
I due casi hanno in comune un unico oggetto: la piramide di Cheope ed un unico scopo quello di superare un momento difficile di passaggio non soltanto storico ma esteso in altre dimensioni superiori connesse al destino dell’Umanità. In quel momento difficile si è compiuto un vero miracolo ma con tutto ciò il “gran progetto” è rimasto sconosciuto e incompiuto malgrado lo sforzo dell’autore. Prima di rivelare questo grande “progetto planetario” di cui l’Umanità è insaputa c’è da spendere qualche parola sulla sorgente di queste affermazioni. 

4Chi è l’autore di questa rocambolesca impresa?
Il personaggio in discussione è un ricercatore transdisciplinare di Roma di nome Vasile Droj studioso di misteri, giurato a risolverli tutti uno ad uno. Altro che un Indiana Jones turbolente, intrufolato nei boschi e nelle oscure cavità archeologiche egli trova d’un colpo e senza sforzo i più nascosti e misteriosi segreti sulla Terra o nelle stelle, non soltanto delle antiche civiltà ma anche della Natura e dell’Universo. Un genere di “no limits man”. Creatore di una nuova visione del mondo detta Universologia o sapere universale (sarebbe per questo che ha trovato tante cose e ha tanto da dare?), egli sostiene che oggi l’avanzamento evolutivo dell’uomo è bloccato perché “l’uomo non crede nell’uomo” come simile, e neppure nel principio più generale del concetto UOMO, scritto a maiuscole.
Vasile Droj sostiene che 2000 anni or sono su una popolazione mondiale di appena duecento milioni di persone c’erano grandi uomini come Buddha, Laotzè, Pitagora, Cristo, Confucio, Maometto etc. mentre oggi su sei miliardi non ce nulla di paragone. Non che non esisterebbero, altroché, ma il discernimento e la cultura dell’attesa sono dormienti e non riusciamo cogliere il seme della loro conoscenza ma neppure individuare la loro presenza fisica. Perciò l’Umanità pagherà caro nei momenti di difficoltà quando non troverà soluzioni. L’Apocalisse (Apocalipse), “Apex Lapsus” ossia mancanza d’apice visionario potrà indebolire addirittura mettere fine alla nostra civiltà. Anche per questo che gli egizi hanno lasciato appositamente la piramide di Cheope senza punta proprio per avvertirci che la “pietra di capo d’angolo” è la Luce dell’Intelletto Umano.

Ritorno alla piramide

L’antico progetto planetario

La Terra è un organismo vivente almeno in superficie. E’ energetica e nei miliardi d’anni di evoluzione la sua energia globale si sottilizzò in strutture e funzioni simili al corpo umano. Di seguito le energie sottili della Terra si concentrarono nei circuiti simili a quelli dell’agopuntura umana. Perciò essa si potrebbe chiamare “Agopuntura terrestre”. I suoi “punti d’ago” furono individuati dagli uomini che su di essi costruirono megaliti, santuari, templi e piramidi di cui alcuni punti chiave sono dei veri centri di comando come la piana di Giza, Cheope = Capo. Questa rete di piramidi costituiva la grande barriera protettiva terrestre usata anche contro minacce esterne in tempi preistorici. La copertura in pietra di questi luoghi speciali serviva come protezione e non poteva essere modificata all’infuori del progetto. Più pietra conteneva tanto più importante era il posto e le modifiche insensate potevano scombussolare equilibri energetici. Fu questo il motivo essenziale che determinò la decisione degli organizzatori di interrompere l’operazione di piazzare la punta d’oro nella cima della piramide di Cheope nel 1999.
Come la Terra é sferica, pura geometria, le piramidi lo sono anche loro ma completamente all’antipode in quanto il cerchio e la sfera sono le ultime figure possibili mentre il triangolo e le piramidi sono le prime. Come dire “Alfa e Omega”. La lettera A è un triangolo mentre la O è un cerchio. Tra Triangolo e Cerchio c’è un intero mondo poligonale poliedrico, energo-archetipico e perciò tra le due forme si innesca una differenza di potenziale energetico enorme. Dall’energia generalizzata, passando per le forme geometriche, si arrivava alla Misura ossia al Numero. Nelle piramidi furono inglobati “numeri divini” collegati direttamente alle leggi della natura. Dentro le misure delle piramidi, specialmente quelle d’Egitto, fu depositato un “sistema di quantificazione universale” che una volta decifrato permette leggere all’aperto il grande libro della Natura e dell’Universo. E non solo ma anche di operare con buon profitto. Nelle piramidi sono identificabili misure estremamente precise con migliaia di decimali e si evidenziano tracce di grandi costanti non soltanto matematiche ma anche costanti fisiche universali.
Attraverso le piramidi si poteva capire, simulare, correggere, equilibrare addirittura distruggere l’equilibrio terrestre. L’antica e remota classe non tanto sacerdotale quanto “supersacerdotale”, conosceva tutto ciò ed aveva la massima cura a proteggere i monumenti e trasmetterli ai posteri purché questi potevano riprendere la loro funzione. In una visione allargata dello spazio e specialmente del tempo essi individuarono i momenti critici da venire e tentarono di trasmettere la data infausta di quegli eventi, come il 2012 dei Maya. La stessa data è iscritta anche nella piramide di Cheope anzi è il suo indizio centrale. In quanto l’Apocalisse accanto al senso di distruzione significa anche Rivelazione gr. apocalipsis, ci chiediamo se per caso quella data non si riferisca proprio alla “decodificazione totale” della grande Piramide e delle sue sorelle, che dovrebbe succedere entro 2012. Il luogo dei tesori era sempre difeso e la Sfinge come guardiano messo in vicinanza è un buon indizio. Nello stesso tempo la Sfinge che sta davanti ci mette in grande inquietudine perché la sua legenda dice che è un animale mostruoso postato alla biforcazione e mette difficili domande, chi risponde passa chi no e divorato. La conclusione è chiara, la giù, alle piramidi di Giza si segnerà il destino del mondo. Se l’uomo risolverà il paradigma ossia il segreto delle piramidi sopravviverà se no, scomparirà.

Gli esaminatori

Il paradigma – Il grande esame 

La storia remota, specialmente quella ultra remota dell’Umanità, fu un intreccio felice con delle civiltà aliene che lasciarono il loro sapere e tutto quello sopra espresso in dono agli uomini ma con una clausola; risolvere il Paradigma. Per far prevalere il merito di tale ricerca hanno spezzato la Grande Conoscenza in mille pezzi e artefatti disperdendoli sui cinque continenti, come la lingua unica (vedi Babele), ed hanno imposto un termine, un arco di tempo nel quale l’Umanità dovrà trovarla rifacendo il grande puzzle. Sembra che questo tempo è arrivato al limite e sarebbe individuabile nel 23 dicembre del 2012. Guarda caso i Maya erano proprio incalliti costruttori di piramidi. Ecco perché è una data così precisa – perché le scadenze hanno sempre termini precisi. Se fino a quella data l’Umanità troverà la risposta passerà l’Esame se no – FINE. Alle leggi della Natura e a quelle divine non importa le nostre acquisizioni culturali, economiche e tecnologiche. Per la Natura e per l’Evoluzione, un filo d’erba o un pidocchio è più importante di migliaia di anni d’evoluzione tecnologica perché da una sola cellula di pidocchio la Vita può ripartire di nuovo. Figuriamoci per le leggi divine che dalla carne e delle loro cellule se ne infischiano completamente. Una felice risoluzione di questo “Grande Esame Finale” vedrebbe un possibile contato con delle civiltà extraterrestre, dopodiché si discuterebbe la candidatura ed entrata nel “club locale delle civiltà stellari”. Però, in mancanza della risoluzione del grande puzzle gli ufologi e gli idealisti facessero bene togliersi dalla testa la speranza nell’aiuto fratellastro degli alieni.
Questo è il Grande Progetto Terrestre e l’impressa per realizzarlo è quasi sovrumana. Nonostante tutto è realizzabile ed una delle buone clausole è che anche se realizzato da un solo uomo esso è valido con una condizione quella di essere fatto pubblico e realizzato. La lieta novella è che il Paradigma è già stato risolto anche se da un solo uomo però non è ancora pubblico e perciò le forze umane non si possono mettere in contato e al lavoro per realizzare il Grande progetto Planetario. Il tempo è maledettamente corto, appena tre anni fino al 2012.

Seconda parte – Progetto Terra

Per dare un segnale agli “supervisori” che sono super intelligenze artificiali di controllo, l’Umanità deve far vedere a questi Visori automatici che è sulla buona strada, e che ha capito il Progetto iniziale e che sta continuandolo. Questo vuol dire che accanto alle tre piramidi esistenti sulla piana di Giza si devono velocemente costruire altre due piramidi giganti una di quassi 500 metri di base e 300 metri di altezza e l’altra con una base di un chilometro e 150 metri e quasi 700 metri d’altezza. Le misure precise delle due costruzioni saranno espresse in frazioni di millimetro e saranno prese dal registro di quantificazioni universali della famiglia degli “operatori sistemici” di cui le stesse piramidi sono espressione diretta. Le misure saranno rivelate al momento giusto. Esse dovranno rispecchiare e continuare il disegno “astrosofyco” della costellazione di Orione insegnato dagli Dei. Questo è nel Progetto originario.
Le due nuove piramidi da realizzare sono decine di volte più voluminose di quella di Cheope ed impossibili da realizzare entro il 2012 ma tutto è possibile se saranno realizzate seguendo soltanto le linee dei loro spigoli.

Suggerimento Maya sul compimento dell’opera. La vera leggenda dei 12 teschi di cristallo

La legenda Maya dei 12 teschi di cristallo così come la conosciamo oggi è pura legenda metropolitana. Essa può anche essere archiviata. Il suo vero significato è tutt’altro ed è un suggerimento degli stessi Maya di come seguire il grande Progetto Terra. Il “teschio di cristallo” si riferisce a “menti cristalline“ e lucide, teste umane in carne ed ossa che vedono la Verità e la realizzano. I “cervelli di cristallo” o grandi intelletti con logica cristallizzata, sono quelli esseri umani capaci di dare la soluzione a quasi ogni cosa. La legenda voleva dire che in un tempo alla fine dei tempi 12 uomini con mente pura come il cristallo si riuniranno per compiere l’Opera Finale, la riunificazione del Tutto secondo i piani apportati del 13-esimo. Siamo sempre nella collaudata istituzione del “Avatariato” che sul percorso dei millenni a funzionato bene. Vedi anche l’analogia con i 12 Apostoli di Cristo e i 12 Cavalieri della Tavola Rotonda e le 12 Fatiche di Ercole. Ma questa volta siamo al di là di ogni limite poiché nell’Opera finale si devono compiere tutte le opere comprese e ancor più, apportando delle nuove che nessuno si immagina. Tra l’altro si dovrà riunificare l’intera conoscenza e realizzare un Nuova Sintesi Universale, ritrovare la Parola ossia la lingua degli Dei, lingua prebabelica, trovare il segreto delle piramidi, il sistema di quanticazione universale o dell’Universo, trovare l’archetipo universale di aggregazione che sta all’origine di tutte le aggregazioni possibili, trovare e provare la Cosmologia Suprema, superare la velocità della luce miglia di volte in una parola saltare dal E = mc2 a E = mc24. E molto altro ancora scritto nel grande Disegno Planetario. Se considerate tutto quello sopra elencato narrativa immaginaria, abbiamo perso già di partenza. No cari lettori, tutto ciò esiste ed è stato faticosamente risolto da “qualcuno” e non ci rimane che assemblare tutto insieme secondo il suggerimento Maya dei 12 teschi (intelletti cristallini). Il 12 significa completezza. Fatevi avanti per realizzare l’ASSEMBLAGGIO e finiamo l’Opera prima che la lancetta del tempo suoni l’ora 12 del 2012. L’OPERA si compie soltanto da chi OPERA.
Anche lo scrittore Dan Brown finalmente dopo lunghi peripezie azzardate ha intuito, da qualche parte, qualcosa che esisterebbe un “grande disegno”, e nel suo ultimo libro Il Simbolo Perduto allude ad una Chiave Perduta che ritrovata ci aprirà il mondo nascosto. Brown parla di rivelazioni imminenti e senza precedenti che sconvolgeranno fra poco il mondo, e non si ritira per nulla indietro nel riconoscere che la soluzione ad un imminente Apocalisse è proprio la Rivelazione.
Infine L’umanità dovrà rinunciare all’effimera ed illusoria avventura dell’occhio (l’immagine), per tornare a quella dell’Orecchio, (ascolto – Vibrazione), della Parola. Solo cosi potrà poi ritornare degno di contemplare il Vero OCCHIO, quello della Visione Divina.
In conclusione: questi furono i motivi per quali gli organizzatori egiziani decisero di rinunciare a piazzare la punta d’oro sulla piramide di Cheope nel Dicembre 1999. l’intervento è stato giusto m non realizzando il Progetto sono stati persi 10 anni buoni. Soltanto quando le due nuove piramidi saranno costruite e completate si potrà mettere la punta che connetterà la rete Planetaria di piramidi alle nuove e l’impianto potrebbe funzionare aprendo una nuova era. L’Apocalisse sarà evitata dalla RIVELAZIONE.

Ecco la formula: Rive-Lazione -> So-Luzione -> Riso-Luzione -> Rivo-Luzione -> Evo-Luzione

Essa si abbina ad un’altra formula, piramidale:

piramide

Per attuare la Rivelazione basta un solo uomo, per dar forma alla Soluzione rivelata bastano pochi, per Risolvere occorrono di più, Rivoluzionare le cose richiede molti, e solo così l’Evoluzione sarà di TUTTI. Ecco perché la piramide di Cheope non ha punta, per farci capire come stano le cose. Questo gli organizzatori egizi l’hanno capito essendo degni dei loro antenati.
E’ inutile strapparci i vestiti. Dio ha costruito il mondo in questo modo e poi se ci sono minuscoli ed invisibili buchi neri che fanno girare intere galassie, e tutta amministrazione sua. Grave però é credere che L’Universo infinito è nato da una piccola palina (Big-Bang) e nel contempo non credere nell’evidenza logico-matematico-semantica di realtà evidenti, e tutto questo soltanto perché espresse da un nostro simile. Continuando così una gran cagata ci seppellirà.
Evolveranno soltanto quelli che credono, capiscono e realizzano il loro disegno evolutivo abbinato a quello planetario.